"L’invasività di questo strumento (telefonino) nel quotidiano ci suggerisce che una comunicazione basata solo sul linguaggio alfabetico non sia più sufficiente, ma diventi fondamentale indagare la natura e le leggi intrinseche della comunicazione elettronica per poterla utilizzare a nostro favore. C’è poi da tener presente la natura di dispositivo multimediale assunta oggi dai cellulari che sommata alle potenzialità della rete Internet, potrebbe dare l’avvio ad una rivoluzione connettiva; ovvero se fino ad oggi il pensiero della società è stato fortemente influenzato e condizionato dalla tv con l’avvento di una comunicazione autoprodotta e parcellizzata, come quella dei cellulari, sarà possibile sgretolare il potere monolitico dell’informazione televisiva. Con il mio telefonino posso filmare una scena per strada e condividerla in rete con migliaia di utenti, raccontando magari un’altra versione di un fatto di cronaca volutamente oscurato dalla tv. Il cellulare, insomma, coma la fionda di Davide, in grado di abbattere il gigante filisteo."
di Don Marco Sanavio*
"Una quota consistente di ricercatori ritiene che sia troppo presto per esprimere dei giudizi, non foss’altro perché la prima generazione che ha subito l’effetto del digitale ora sta entrando nell’età adulta e non ci sono ancora abbastanza studi scientifici che dimostrino l’entità di questi cambiamenti. Una cosa comunque è certa: Internet fa crescere l’interdipendenza tra i cervelli, costringendoci a leggere, vedere e constatare che il mondo reale è più grande delle nostre semplificazioni. Inoltre, possiamo anche scrivere e confrontarci, proprio come io sto facendo adesso attraverso questo blog. Un’operazione che un tempo sarebbe stata possibile solo sborsando una valanga di quattrini per acquistare uno spazio sui giornali."
Padre Giulio Albanese
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