di Don Primo Mazzolari,
da L'Osservatore Romano (02/05/09)
Anche per il Papa,
il Sinedrio è sempre convocato,
e il Tribunale siede in permanenza.
Tutti l'abbiamo giudicato, una, due, tante volte:
tutti ci crediamo in diritto di giudicarlo.
Ogni colpa è sua.
Se ha fatto, perché ha fatto;
se non ha fatto, perché non ha fatto.
I peccati di omissione sono i più grossi capi d'accusa nella requisitoria
che ognuno di noi ha già elaborato contro di lui...
“Se il papa avesse detto...”.
“Se il Papa si fosse apertamente dichiarato...”.
“Se il papa non avesse mostrato di aver paura...”.
Falsi testimoni e gente in buona fede s'avvicendano al banco dell'accusa.
Ogni giorno ha le sue accuse:
ogni epoca nuovi torti da buttargli addosso.
E quasi par che abbiano ragione questi e quelli,
benché si contraddicano come i testimoni del Sinedrio.
Chi deve rispondere della salvezza di tutti
può aver sempre torto davanti a qualcuno.
Ci vuol bene il Papa
che porti di fronte alla storia la colpa che tutti rifiutano.
Ci vuol sempre un innocente
che possa essere condannato per salvare i colpevoli:
uno che muoia per il popolo...
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