Elbert Hubbard
Oggi di fronte ad una valutazione negativa ricevuta la tentazione sarebbe quella alzare la voce, ma le parole messe in testa giungono a monito e tutto si ricompone nel silenzio.
E' questa forse la sola risposta...Scucire e ricucire
"Un sarto ebreo ricevette da un nobile della sua città l'incarico di cucire un raro capo di vestiario con un tessuto prezioso acquistato a Parigi. Il nobile raccomandò al sarto di realizzare un capolavoro. Il sarto sorrise e rispose che non c'era bisogno di incitamenti perché lui era il migliore della regione. Terminata l'opera portò il vestito dall'illustre cliente, ma ne ricevette in cambio solo ingiurie e accuse di aver rovinato il tessuto. Il sarto frastornato e avvilito andò a chiedere consiglio da reb Yerahmiel che gli disse pressappoco così: "Disfa tutte le cuciture del vestito e poi ricucile esattamente negli stessi punti di prima. Poi riportaglielo". Il sarto seguì lo strano consiglio e riportò il vestito al nobile. Con sua sorpresa il signore fu entusiasta del lavoro e aggiunse anche un premio al salario.Reb Yerahmiel gli spiegò poi: "La prima volta tu avevi cucito con arroganza e l'arroganza non ha grazia. Perciò sei stato respinto. La seconda volta hai cucito con umiltà e il vestito ha acquistato valore". È decisiva l'intenzione, più della perizia, l'ispirazione più della maestria, anche negli umili lavori. Nel libro delle sacre scritture Esodo/Nomi, Dio attraverso Mosè assegna all'eccellente artigiano Betzalèl l'esecuzione di molti lavori utili al culto. Ma prima: "Lo ha riempito, di vento di Elohìm: in sapienza, in intelligenza, in conoscenza e in ogni lavoro" (35,31). La sola abilità tecnica è sterile, vana.Per chi è abituato a considerare solo il prodotto finito e non il modo con cui lo si lavora, per chi giudica l'opera e non l'intenzione, questo racconto è invano".
Erri De Luca, Alzaia, 33
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero. (anonimo)
«Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?»
Albert Einstein
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