Se fosse possibile spiegare perfettamente un romanzo, non sarebbe stato necessario scriverlo. La narrativa non insegna, mette in moto un processo. Non difende valori, li trova e li rinnova, permettendoci così di ricollocarci nel mondo in un modo nuovo. Scopo dell’arte non è spiegare il mondo, ma unificare la persona. Non andiamo a teatro per sentirci più colti (o almeno, non dovremmo), quanto piuttosto nella speranza di venire pervasi da un’intima sensazione di risanamento. La bellezza, secondo Ende, non è un optional. «Credo – scrive in una pagina toccante – che gli esseri umani non si mostrino mai così riconoscenti come quando viene offerto loro un piccolo frammento di bellezza […] Quando ne vengono privati, si aggrappano perfino ai surrogati, a dei sostituti, perfino al kitsch pur di placare la loro fame».
autore: Paolo Pegoraro
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