Non so staccarmi.
Lo prendo. Lo poso, lo riprendo.
Lo giro, lo rigiro tra le mani.
Ogni parola un'emozione.
Poi la parola unita alla successiva è un sussulto.
Se indugio è un trasalimento.
Non so staccarmene.
Sento "chi mi parla sottovoce di Dio".
Allora cancello il titolo del libro
che ho negli occhi.
Lo riscrivo, non "le paure"
ma tu sai dire "le gioie che ci abitano."
Grazie don Angelo.
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