Come può essere veramente tolta la disperazione?
La forma tragica sarebbe la scelta di morire:
il tempo e la sua oppressione sono neutralizzati nel modo più radicale
anticipando drasticamente la fine.
Una scelta che non assume, per lo più, fortunatamente,la forma diretta e immediata del suicidio, ma si presenta nei modi più subdoli e non meno tragici
di una vita sostanzialmente "spenta".
Una vita che sopravvive cronologicamente alla propria fine,
in qualche modo già anticipata e annunciata;
penso alla droga vera e propria e a un certo tipo di vita "drogata",
dove l'uomo cerca,
nell'assoggettamento a qualcosa che lo sottrae alla fatica del pensare e del volere,
una compensazione all'incapacità di progettare il proprio futuro.
Una tale ricerca dagli esiti così umilianti e drammatici,
è purtroppo omogenea con la diffusa e sottile legittimazione ideologica
dell'edonismo contemporaneo,
che riveste la sudditanza allo stimolo del piacere con i valori dell'emancipazione e della conquista di sé.
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