In questi momenti difficili da noi e in altri paesi del mondo,
molti staranno vivendo
un Natale da schifo.
Non so dare una spiegazione
e ogni riflessione spinge al silenzio.
Anche Dio è silente:
come un bambino ignaro,
dorme.
Mi viene un sospetto:
e se tutto fosse così semplice?
Se la vita fosse, nella sostanza,
un consegnarsi,
un donarsi?
Un mistero da vivere
più che da indagare o risolvere?
E scoprire anche che a Natale
Dio ci manda un messaggio semplice:
che non si è stancato di noi.
E non si stancherà mai.
Una preghiera:
“Dona, Signore, in qualche modo,
un segno di speranza e di vicinanza
agli sconfitti,
a chi non ne può più di vivere,
a chi si augura di morire presto,
a coloro che si arrendono.
Tu, Dio del Natale,
non sei uno con cui arrabbiarsi o discutere.
Ti presenti col volto disarmante di un bambino
che si consegna e si fida di tutti”.
È un modo d’essere:
il migliore per vivere bene.
Sappiamo metterci in gioco,
abbandonando le nostre sicurezze
e la nostra “fede su misura”?.
BUON NATALE A TUTTI:
a chi lo aspetta,
e a chi proprio no.
Che Dio possa trovare un posto nelle nostre case.
Facciamo posto in noi allo stupore e alla meraviglia per l’immaginabile.
Non cerchiamo più Dio in luoghi sacri particolari.
Non brontoliamo più per la sua assenza:
Egli è qui, nel volto di ogni essere umano,
consegnato alla nostra indifferenza.
Corrado Magnani
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