Voglio imparare il ricordo
senza il rammarico
ammainando i lutti
ad uno ad uno
senza fretta.
E per il varo di una nuova esistenza
cercherò fondi di serenità
proprio qui
in questa stanza che non mi hanno insegnato
Ma se mi arrendo
posso ancora esaudire quella carezza
in cui ripara ogni struggimento
Carezza ancora sconosciuta
non ritrovata.
Eppure è questo, adesso, l’istante preciso
per separare i limiti dalle possibilità
ciò che sembrava da ciò che accadeva
il torto dall’espiazione
il nido di passero dal covo della tigre
la sabbia incerta dalle geometrie del deserto
Adesso, l’occasione di evadere
senza chiudere gli occhi
il dolore che estingue l’attimo breve
di giorni allenati senza convinzione
Se ci riesco, ora, in questa rara
penombra di consapevolezza
potrò andare fra il grano e la neve
con i soliti vestiti addosso
Ma le mie mani
tutte le mie mani
non esiteranno più
davanti ai disegni
che questa stanza mi insegna.
(Aurora Semente - Dove tace il tempo)
È in quella stanza che si scrive, si pensa, si dipinge, si piange. Ci si stiracchia ben bene nel mattino fresco, lavando l'anima e asciugandola al vento che soffia dalle finestre. Si beve una tazza di tè, poi si riprende a lavorare. Lavorare su cosa? Sul giardino interiore.
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