giovedì 11 novembre 2010
il nostro corpo, non la nostra intelligenza
“La semplificazione concettuale di stati complessi è spesso un’operazione istantanea. Il fatto stesso di percepire, di fare attenzione, è di carattere selettivo: ogni attenzione, ogni nostra fissazione della coscienza, comporta una deliberata omissione di ciò che non interessa. Vediamo e ascoltiamo attraverso ricordi, paure, previsioni. Per quel che riguarda il corpo, l’incoscienza è una esigenza degli atti fisici. Il nostro corpo sa articolare questo difficile paragrafo, sa destreggiarsi con scale, con nodi, con passaggi a livello, con città, con fiumi violenti, con cani, sa attraversare una strada senza venire annichilato dal traffico, sa generare, sa respirare, sa dormire, sa forse uccidere: il nostro corpo, non la nostra intelligenza” (Jorge Luis Borges, La postulazione della realtà, in Discussioni, 1932)
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