Il vecchio Simeone che abbraccia un bambino è una realtà molto importante, perché rappresenta ciascuno di noi di fronte alla novità di Dio. La novità di Dio si presenta come un bambino e noi, con tutte le nostre abitudini, paure, timori, invidie, preoccupazioni, siamo di fronte a questo bambino. Lo abbracceremo, lo accoglieremo, gli faremo spazio? Questa novità entrerà davvero nella nostra vita o piuttosto tenteremo di mettere insieme vecchio e nuovo cercando di lasciarci disturbare il meno possibile dalla presenza della novità di Dio?
Ecco un primo momento di preghiera: «Signore, fa' che ti accolga come il nuovo nella mia vita, che non abbia paura di te, che non ti misuri con i miei schemi, che non ti voglia incasellare nelle mie abitudini mentali. Fa' che io mi lasci trasformare dalla novità della tua presenza. Fa', o Signore, che, come Simeone, io ti accolga nella tua novità, in ogni cosa che, intorno a me, è vera, nuova e buona. Che io ti accolga in tutti i bambini di questo mondo, in ogni vita, in ogni fermento di novità che tu metti intorno a noi, nella nostra società, nel mio cuore».
card. Carlo Maria Martini, Qualcosa di così personale, 32-33
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