SIGNORE, insegnami a invecchiare,
convincimi che la comunità non compie alcun torto verso di me se mi va esonerando da responsabilità,
se non mi chiede più consigli ,
se non mi confida più i suoi progetti, le sue gioie, le sue pene,
se va indicando altri a sostituirmi,
se mi va emarginando.
Fa’ che io accolga, in questo graduale amaro distacco,
la legge del tempo, del tempo da te stabilita
ed avverta in questo avvicendamento dei compiti,
una delle espressioni più interessanti della vita che si rinnova
sotto l’impulso della tua Provvidenza.
Fa’, o Signore, che io riesca ad essere ancora utile
ed umile esempio al mondo in rapido rinnovamento,
con la preghiera e la gioia serena,
che incoraggi all’impegno chi è di turno nelle responsabilità,
vivendo senza rimpianti in un sereno stile comprensivo con tutti,
facendo delle mie umane e senili sofferenze, un dono a Dio di riparazione sociale. Concedimi infine, o Signore, che la mia uscita dal campo d’azione e
da questo terreno esilio sia semplice e naturale
come un sereno tramonto del giorno. Grazie. Amen.
Un'ultima cosa Signore, fa che questi sentimenti e questi atteggiamenti
li abbia principalmente per i miei figli.
A questo aggiungo uno stralcio di una preghiera di Quoist che ho già inserito un anno fa nel post del 5 marzo
Signore, ho tempo,
Ho tutto il tempo mio,
Tutto il tempo che Tu mi dai,
Gli anni della mia vita,
Le giornate dei miei anni,
Le ore delle mie giornate;
Son tutti miei.
A me spetta riempirli, serenamente, con calma
Ma riempirli tutti fino all'orlo.
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