L'arte di riposarsi
Siamo molti a vivere sottoposti a un duro ritmo di lavoro che ci va logorando con l'andare dei mesi. Per questo, all'arrivo dell'estate, tutti cerchiamo in un modo o in un altro un tempo di riposo che ci aiuti a liberarci dalla tensione, dalla fatica e dal logorio che abbiamo accumulato nel corso dei giorni.
Ma che significa riposare? È sufficiente recuperare le nostre forze fisiche, prendendo il sole per ore e ore su qualche spiaggia? È sufficiente dimenticare i nostri problemi e conflitti sommergendoci nel fracasso delle nostre feste e sagre? Al ritorno dalle vacanze, più di uno avverte interiormente di averle perse. Il fatto è che anche nelle vacanze possiamo cadere nella tirannia dell'agitazione, del chiasso, della superficialità e dell'ansia del godimento facile ed estenuante. Non tutti sanno riposare. E forse l'uomo moderno ha urgente bisogno di essere iniziato all'arte del vero riposo.
Abbiamo bisogno, anzitutto, di incontrarci in modo più profondo con noi stessi e di cercare quel silenzio, quella calma e quella serenità che tante volte ci mancano durante l'anno, per ascoltare il meglio che si trova in noi e intorno a noi.
Abbiamo bisogno di ricordare che una vita intensa non significa una vita agitata. Vogliamo avere tutto, accaparrarci e godere tutto. E ci circondiamo di mille cose superflue e inutili che soffocano la nostra libertà e spontaneità.
Dobbiamo riscoprire la natura, contemplare la vita che prorompe accanto a noi, fermarci davanti alle piccole cose e alle persone semplici e buone. Sperimentare che la felicità ha poco a che fare con la ricchezza, i successi e il piacere facile.
Abbiamo bisogno di ricordare che il senso ultimo della vita non si esaurisce nello sforzo, nel lavoro e nella lotta. Al contrario, si rivela più chiaramente nella festa, nella gioia condivisa, nell'amicizia e nella convivenza fraterna.
Abbiamo però bisogno, inoltre, di radicare la nostra vita in questo Dio «amico della vita», fonte del vero e definitivo riposo. Può riposare il cuore dell'essere umano senza incontrarsi con Dio? Ascoltiamo con fede le parole di Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro».
José Antonio Pagola
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