lunedì 3 marzo 2014

senza un impegno coraggioso per la giustizia, anche il culto e la lode a Dio finiscono nell'alienazione


Sul piano istituzionale la differenza peculiare della fede si traduce
in una solidale partecipazione dei cristiani,
e insieme in una eccedenza di ideali di vita rispetto alla giustizia puramente legale,
che è indizio e anticipazione di rapporti umani eticamente più densi e aperti a un orizzonte trascendente.
Negli anni della furia nazista Dietrich Bonhoeffer, pastore evangelico incarcerato e ucciso per la sua opposizione al regime, scriveva:
 "Solo chi grida per gli Ebrei ha il diritto di cantare il gregoriano".
Come a dire che, senza un impegno coraggioso per la giustizia, anche il culto e la lode a Dio finiscono nell'alienazione.
La parola provocatoria di Bonhoeffer vale pure in senso inverso:
proprio perché il credente canta la sua lode a Dio, è libero ed è capace di gridare in difesa dei più deboli.
Questa è la sfida della vigilanza cristiana:
una comunità in attesa del Signore, a lui rivolta notte e giorno come sentinella, è una comunità così libera e povera da farsi voce dei piccoli e dei poveri, voce della loro fame di pane e di giustizia, del loro bisogno di una Parola che non passa.

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