Per ascoltare occorre tacere.
Non soltanto attenersi a un silenzio fisico che non interrompa il discorso altrui
(o se lo interrompe, lo faccia per rimettersi a un successivo ascolto),
ma a un silenzio interiore,
ossia un atteggiamento tutto rivolto ad accogliere la parola altrui.
Bisogna
far tacere
il lavorio del proprio pensiero,
sedare
l'irrequietezza del cuore,
il tumulto dei fastidi,
ogni sorta di distrazioni.
Nulla come l'ascolto,
il vero ascolto,
ci può far capire la correlazione fra il silenzio e la parola.
Elogio del buon tacere
di Giovanni Pozzi
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