La chiave corretta per leggere la Bibbia è costituita dal conflitto campagna-città, un conflitto tra produttori e commercianti.
Ebreo non è un appellativo per indicare il popolo di una nazione. Indica un GRUPPO SOCIALE, degli ESCLUSI, degli EMARGINATI. Sono quelle vittime del sistema che sopravvivono al margine, assaltando, rubando e vendendo forza-lavoro come mercenari di questo o quel latifondista.
Il conflitto, allora, non è solo economico, ma anche ideologico e teologico. E in questo conflitto il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio popolare che fu capace di rispondere alle esigenze del gruppo quando era in periferia, questo stesso Dio sembra incapace di rispondere ai nuovi problemi, alle nuove sfide nate dall’ organizzazione dello Stato. Finchè il gruppo non ebbe necessità di fare i conti con la città, il Dio dell’albero e del pozzo era sufficiente per garantire la vita del gruppo. Ma quando il gruppo entra in conflitto con la città che lo espropria dei prodotti della campagna, questo stesso Dio diventa inadeguato. A questo nuovo sistema risulta più adeguato il dio On, dello Stato Egizio. Per questo motivo Giuseppe sposa la figlia di Putifar, sacerdote del dio On. Il dio On è un’ideologia più capace di legittimare quel sistema, molto più del Dio di un nomade, di un pastore, di un piccolo agricoltore che non riesce ad affrontare il conflitto.
S. GALLAZZI, POR UMA TERRA SEM MAR, SEM TEMPLO, SEM LÁGRIMAS.
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