domenica 13 giugno 2010

Se potessimo renderci conto del prezzo delle ore che viviamo! La nostra libertà di scelta è preziosa e tutto è possibile a colui che crede, tutto. La minima nostra preghiera ha un valore inestimabile” (J. Fesch).

L'amore comincia a casa
 Madre Teresa di Calcutta diceva che: “L’amore comincia a casa, e per questo è importante pregare insieme. Se pregate insieme, starete insieme e vi amerete come Dio ama ciascuno di voi”.
Nel momento in cui, infatti, la preghiera non è più il fondamento della vita familiare può accadere di tutto! Oggi, la vita condotta da alcune famiglie, purtroppo, diventa sempre più complicata; essa – sostenuta da ritmi incalzanti – costringe il nucleo familiare a raggiungere frettolosamente alcuni obiettivi considerati importanti (carriera, denaro, successo ecc.) e a trascurarne “altri”. I figli, poi, soffocati da mille inquietudini sono schiavi di una libertà sempre più al servizio del mondo, e nel momento in cui essi avrebbero più bisogno di essere guidati, la famiglia è ormai completamente orientata verso altri beni! “Se potessimo renderci conto del prezzo delle ore che viviamo! La nostra libertà di scelta è preziosa e tutto è possibile a colui che crede, tutto. La minima nostra preghiera ha un valore inestimabile” (J. Fesch).
Giovanni Paolo II qualche anno fa invitava tutti i credenti a pregare nelle famiglie e per le famiglie: “Molti problemi delle famiglie contemporanee, specie nelle società economicamente evolute, dipendono dal fatto che diventa sempre più difficile comunicare. Non si riesce a stare insieme, e magari i rari momenti dello stare insieme sono assorbiti dalle immagini di un televisore. Riprendere a recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita quotidiana ben altre immagini, quelle del mistero che salva: l'immagine del Redentore, l'immagine della sua Madre Santissima. La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po' il clima della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da lui la speranza e la forza per il cammino” (Rosarium Virginis Mariae, 41).

“L’uomo senza Dio intristisce. Ma egli è «senza Dio» quando non è più capace di rivolgergli la parola. Per questa ragione, il «pregare» non è uno «sport» riservato alle anime deboli, che, per questo motivo, non dovrebbe convenire a quelli che di un simile «rifugio» non sembrano avvertire il bisogno. Nell’atto del pregare è in gioco qualcosa che concerne essenzialmente il futuro dell’uomo e la sua stessa umanità. Se l’uomo infatti non si protende più oltre se stesso, tendendo a Dio, egli diviene un «altro» da sé, più gretto e meschino. Allora gli si atrofizzano organi, di cui non può fare a meno. Diviene spiritualmente più rozzo e perde di sensibilità e acume; e alla fine non riesce più ad amare gli altri, anzi, nemmeno se stesso”.
J. Ratzinger
“La famiglia – afferma il Pontefice – è l'ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente la sua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della persona umana”.
Uno dei compiti principali della famiglia, vocazionalmente impegnata a trasmettere la fede e l’amore del Signore, è quello di aiutare i figli a crescere come persone libere e responsabili. La famiglia è un luogo di crescita spirituale privilegiato per tutti i componenti del nucleo familiare; in seno ad essa Cristo deve diventare il centro di ogni attività. “Perciò i genitori devono continuare a restituire ai loro figli la libertà, della quale per qualche tempo sono garanti. Se questi vedono che i loro genitori – e in generale gli adulti che li circondano – vivono la vita con gioia ed entusiasmo, anche nonostante le difficoltà, crescerà più facilmente in essi quella gioia profonda di vivere che li aiuterà a superare con buon esito i possibili ostacoli e le contrarietà che comporta la vita umana. Inoltre, quando la famiglia non si chiude in sé stessa, i figli continuano ad imparare che ogni persona è degna di essere amata, e che c'è una fraternità fondamentale universale fra tutti gli esseri umani” (Benedetto XVI).

http://cogitor.splinder.com/home?from=731

Nessun commento:

Posta un commento