In un monastero la cosa più importante è il Verbo di Dio che viene silenziosamente in mezzo ai monaci e con loro beve e mangia, la Divina Sapienza che non solamente dà loro da bere la sua acqua, ma si rallegra con i figli degli uomini.
I monaci si offrono l’un l’altro un atmosfera di raccoglimento, di solitudine, di preghiera e, proprio per questo possono raggiungere quel supremo fine della vita monastica che è il segreto banchetto spirituale, la festa in cui il Verbo si siede alla tavola coi suoi diletti e in loro compagnia trova gioia e consolazione. E' lì che dice: "Sono venuto nel mio giardino... ho mangiato il mio favo e il mio miele, ho bevuto il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete, inebriatevi, o miei diletti !" (Cantico dei Cantici, 5 - 1)
I monaci si offrono l’un l’altro un atmosfera di raccoglimento, di solitudine, di preghiera e, proprio per questo possono raggiungere quel supremo fine della vita monastica che è il segreto banchetto spirituale, la festa in cui il Verbo si siede alla tavola coi suoi diletti e in loro compagnia trova gioia e consolazione. E' lì che dice: "Sono venuto nel mio giardino... ho mangiato il mio favo e il mio miele, ho bevuto il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete, inebriatevi, o miei diletti !" (Cantico dei Cantici, 5 - 1)
(Testo tratto da uno scritto di Thomas Merton)
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