UNA PREGHIERA (di Max Ehrmann)
Lasciami compiere il mio lavoro ogni giorno; e se le ore buie della disperazione dovessero sopraffarmi, possa ricordare la forza che mi ha sostenuto nella solitudine di altri momenti.
Possa ancora ricordare le splendide ore che mi vedevano camminare leggero sulle quiete colline della mia fanciullezza, o sognare sulla riva di un fiume calmo, quando una luce ardeva dentro me, ed io promisi al Dio della mia giovinezza di avere coraggio tra le tempeste dei tempi nuovi.
Liberami dall’amarezza e dalle passioni effimere dei momenti di debolezza. Possa ricordare che la povertà e le ricchezze sono dello spirito.
Anche se il mondo non mi conosce, possano i miei pensieri e le mie azioni essere tali da farmi rimanere in pace con me stesso.
Solleva i miei occhi dalla terra, e non farmi dimenticare il valore delle stelle. Non permettere che giudichi gli altri per timore di condannare me stesso.
Non lasciarmi seguire il clamore del mondo, ma fammi camminare sereno lungo il mio sentiero.
Dammi degli amici che mi amino per come sono; e conserva sempre accesa dinanzi ai miei passi incerti la dolce luce della speranza.
E anche se l’età o la malattia dovessero sovrastarmi, ed io non riuscissi a vedere realizzati i miei sogni, insegnami ad essere sempre riconoscente per la vita, e per i vecchi ricordi del passato, dolci e piacevoli; e possa il tramonto della sera trovare ancora in me un animo gentile.
Non c'è bisogno che tu esca di casa.
Rimani al tuo tavolo e ascolta.
Non ascoltare neppure, aspetta soltanto.
Non aspettare neppure,
resta in assoluto silenzio e solitudine.
Il mondo verrà ad offrirsi a te
perchè lo smascheri,
non può fare altrimenti,
si voltolerà estasiato ai tuoi piedi.
Kafka
Nessun commento:
Posta un commento