Cor 9, 24-25 Io corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.
Eppure, mi fu anche detto, e mi pare una gran cosa, che quando uno è tranquillo nella propria coscienza lo stesso soffrire perde molto della sua acerbità. L’ineffabile della tua agonia, Signore, è ancora più in alto.
don Primo Mazzolari
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