Ma la fede non esclude lo strazio degli occhi che vedono l’amarezza del calice. «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale...
E si gettò con la faccia a terra pregando e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice»
(Matteo 26,38-39).
Adesso mi par di comprendere qualche cosa.
Il dare è cosa difficile poiché non si sa dove porre il proprio cuore.
Se io rinuncio a star bene per voler bene... son proprio coloro che non mi capiscono o mi capiscono
male, che mi giudicano un ambizioso, un arruffapopolo... Poi m’insultano, mi denunciano, mi
rinnegano, mi condannano, mi crocifiggono...
Vorrei difendermi.
— È il mio amore, capite. Non colpitemi la faccia. Ecco l’ora delle tenebre: lo scandalo dell’amore. Gesù
è passato nel fondo di questa valle.
DON PRIMO MAZZOLARI, Dietro la croce,
(Matteo 26,38-39).
Adesso mi par di comprendere qualche cosa.
Il dare è cosa difficile poiché non si sa dove porre il proprio cuore.
Se io rinuncio a star bene per voler bene... son proprio coloro che non mi capiscono o mi capiscono
male, che mi giudicano un ambizioso, un arruffapopolo... Poi m’insultano, mi denunciano, mi
rinnegano, mi condannano, mi crocifiggono...
Vorrei difendermi.
— È il mio amore, capite. Non colpitemi la faccia. Ecco l’ora delle tenebre: lo scandalo dell’amore. Gesù
è passato nel fondo di questa valle.
DON PRIMO MAZZOLARI, Dietro la croce,
Nessun commento:
Posta un commento