Ai tempi di Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: "Io non posso venire, sono a mani vuote, che posso fare?". Ma gli altri tanto dissero e fecero, che lo convinsero. Così arrivarono dov'era il bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra le braccia il bambino e sorrideva, vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto. Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire. Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote... (Silvano Fausti)
Dio ti ama.
Gli interessi personalmente,
continuamente,
appassionatamente,
prova la tua gioia in te.
Gli sei necessario,
il tuo cuore lo rallegra,
la tua indifferenza lo stupisce,
la tua amarezza lo strazia.
Vuole con te una relazione continua.
Se non credi a questo,
se non ti senti sollevato da questa certezza
significa che non hai capito
che Dio è Padre. (Louis Evely)
VIVERE IN POVERTA'Per l'annunciatore del Vangelo non è un consiglio.
E' un ordine del Signore Gesù.
Uno non è ciò che ha, ma ciò che dà.
Chi ha cose, dà cose, chi ha nulla, dà se stesso ed è se stesso.
La povertà è condivisione e solidarietà,
non ti permette di dominare.
Ti costringe a servire e ti rende umile.
Ti libera dagli idoli del mondo:
l'avere, il potere, l'apparire.
Ti fa porre la fiducia nel Padre.
(Silvano Fausti)
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