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aro Gesù, sei già stato condannato una volta, e lo sei ancora. Hai già portato la croce una volta, e la porti ancora. Sei già morto una volta, e continui a morire. Sei risorto dai morti una volta, e continui a risorgere. Io ti guardo, e tu mi apri gli occhi ai tanti modi in cui la tua passione, morte e risurrezione si ripetono ogni giorno in mezzo a noi.
Ma in fondo al cuore ho terrore a guardare il mio mondo. Tu mi dici: «Non aver paura di guardare, toccare, sanare, confortare, consolare». Voglio ascoltare la tua voce, sapendo che, a mano a mano che entro più profondamente nella vita dei miei fratelli, piena di dolore ma anche di speranza, entro anche più profondamente nel tuo cuore.
Signore, nel profondo del mio ansioso cuore ho anche tanta paura di aprire gli occhi e di guardare il mondo delle mie sofferenze. In realtà, non sono sicuro di essere davvero amato e protetto, e così mantengo le mie distanze dalla vita piena di paura degli altri. Ma tu ripeti: «Non temere di mostrarmi il tuo cuore ferito; lascia che ti abbracci, ti guarisca, ti conforti e consoli… perché ti amo di un amore illimitato e incondizionato».
Ti ringrazio, Signore, delle tue parole. Bramo tanto che tu guarisca il mio cuore ferito, per uscire dal mio egoismo e raggiungere vicini e lontani.
So, Signore, che sei mite e umile di cuore e che ci inviti dicendo: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo».
So, Signore, che sei mite e umile di cuore e che ci inviti dicendo: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo».
E poiché la tua passione, morte e risurrezione continuano nella storia, dammi la speranza, il coraggio e la fiducia di lasciare che il tuo cuore unisca anche il mio cuore a quello dei tuoi fratelli che soffrono, sì da diventare per noi sorgente divina di vita nuova. Amen!
Henri J. M. Nouwen
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