Il testo continua, dicendo: “annunziarono
la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa”
(v. 32). Qui possiamo cogliere un’altra sfumatura, che abbiamo
osservato precedentemente a proposito del concetto cristiano di
libertà, che non consiste nella possibilità di fare tutto quello
che si vuole, bensì nell’essere liberati da quegli ostacoli che
frenano la realizzazione del suo piano. In questo caso, essere messi
in carcere per Paolo e Sila significava essere impediti nella loro
risposta alla grazia di Dio; e Dio rimuove questi ostacoli, perché
dal suo punto di vista, essere liberi significa non avere ostacoli
nella realizzazione del suo piano. Questa volta Paolo è liberato
dal carcere per continuare la sua missione, ma quando sarà arrestato
a Gerusalemme, non ci sarà più alcun terremoto a liberarlo: la sua
missione apostolica, infatti, finisce lì. La liberazione è
rimozione di ostacoli, fino a quando la nostra missione deve
continuare; ma c’è un momento in cui questa missione si conclude.
A questo punto, Dio permette che qualcuno o qualcosa possano
fermarci.
Don Vincenzo Cuffaro
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