"Tu sai, Signore,
che io amo pregarti seguendo i ritmi stagionali,
perché la preghiera non è
una petizione astratta o
un parlare con te che prescinda
dal momento di vita,
dalle situazioni,
dalle emozioni,
dai colori che vedono i nostri occhi,
dagli odori che vengono su dal suolo:
le foglie macerate dalla pioggia,
i funghi che nascono dai boschi,
la dolce ovatta delle nebbie…
Dacci dunque, Signore,
di comprendere il messaggio segreto dell’inverno:
di attendere la nuova primavera
nel pensiero,
nella speranza,
nell’attesa dei cieli nuovi e delle terre nuove
che tu farai risorgere dalle ceneri del mondo."
(Adriana Zarri)
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