Alessandro Dehò ·
Occhi dei Magi
(Matteo 2,1-12)
Epifania del Signore
“Dove è?”, chiedono.
Erode ha paura perché è troppo intelligente,
capisce che quella è l’unica domanda a cui non vuole dare risposta.
Erode lo sa che le Scritture dicono il vero,
e ne ha conferma dopo aver interrogato i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo.
Sa benissimo tutto, solo spera fino alla fine che la Scrittura non diventi realtà.
Erode è la persona che conosce la Scrittura,
che ne comprende le pieghe più sottili
ma che spera con tutto il cuore
che la Scrittura rimanga altro dalla vita.
Erode non è molto lontano dal nostro modo di credere.
Sappiamo cosa dice la Bibbia,
sappiamo che il Vangelo è parola vera ma speriamo sempre che la realtà non si lasci travolgere da tanta divina follia.
L’evangelista, raccogliendo e ridisegnando racconti anticotestamentari, paragonerà Erode al Faraone, stessa strage di bambini innocenti, perché?
Per il patetico tragico tentativo di preservare la vita dalla Scrittura,
per cercare di impedire alla storia di lasciarsi fecondare dalla profezia.
I magi
che ti guardano negli occhi e
che dicono di una scelta, di un viaggio, di un cambiamento radicale fanno paura
non per quello che dicono ma per quello che sono:
loro sono vite travolte dalla profezia.
Loro sono esempi concreti della Parola che si fa carne.
Sono incarnazione di un sogno, sono la fede che smette di essere astratta, sono la vita che cambia orizzonte, sono la prova che la Scrittura non è solo vera ma può diventare reale.
E il re, paradossalmente, non comprende il reale.
E resiste.
Ecco perché non si sposta, ecco perché non va di persona a controllare,
è chiaro che l’evangelista sta raccontando altro rispetto a una storia di per sé non troppo credibile: se ti dicono dove è nato il tuo avversario politico perché non mandare ad uccidere direttamente lui invece di ammazzare tutti i primogeniti?
No, non è racconto cronachistico questa è la narrazione di una verità più nascosta e non meno vera: è la storia di una tentazione, è il racconto di come si possa rendere vana la lettura del Vangelo che Matteo ha da poco iniziato.
Se sei come Erode puoi anche leggere tutto il Vangelo,
puoi farti aiutare dai capi dei sacerdoti e dagli scribi a decifrarlo
ma se non accetti
che la tua vita venga toccata e turbata e sconvolta dal vangelo
a nulla vale la lettura.
Messaggio chiaro, per gli aspiranti lettori di tutti i tempi.
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