La Parola di Dio di questa giornata, è interamente dedicata al tema
della riconciliazione, un tema fondamentale nel tempo forte
della Quaresima, in preparazione alla nostra rinascita nella
risurrezione di Cristo.
Il tema della riconciliazione viene affrontato nelle letture odierne,
innanzitutto, nella linea verticale, ossia come una riconciliazione
con Dio, che rappresenta la sorgente necessaria per la
riconciliazione in linea orizzontale con il prossimo. Invano
tenterebbero di ricucire le proprie amicizie e relazioni con il
prossimo coloro che non si siano posti davanti a Dio, nella posizione
della riconciliazione con Lui. Questa verità la vediamo sottolineata
in entrambe le letture.
La liturgia di oggi, data la centralità del tema della
riconciliazione, non a caso si apre con il capitolo terzo del libro
di Daniele, dove viene presentata, attraverso le parole di Azaria,
una preghiera penitenziale rivolta a Dio, perché Egli si degni di
perdonare il peccato del popolo. La richiesta di perdono, termine di
approdo dell’intera preghiera, si conclude con un’immagine di
riconciliazione, non soltanto compiuta con Dio, ma anche col
prossimo, all’interno della comunità ebraica, dove si prevede una
ripresa delle attività del culto, e in definitiva il ripristino di
un cammino comune. Infatti, dopo avere detto: “Non
ci abbandonare fino in fondo Signore! Non ritirare da noi la tua
misericordia!”, il testo di Daniele si conclude, dicendo:
“Ora ti seguiamo con tutto il
cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto”. Questo plurale
utilizzato dall’autore sacro: ti seguiamo, ti temiamo, cerchiamo
il tuo volto è estremamente significativo e indica il
risanamento del noi della comunità cristiana come frutto del
risanamento della relazione con Dio, attraverso il perdono del
peccato personale e comunitario.
Inoltre, il testo afferma pure che una tale preghiera di richiesta di
perdono rivolta a Dio, ricostruisce i rapporti umani in una maniera
infallibile; il versetto chiave collocato quasi alla fine della prima
lettura, ci riporta la preghiera di Azaria in questi termini: “Non
c’è delusione per coloro che confidano in te”. Il che
significa, che non c’è riconciliazione umana senza conversione,
non c’è risanamento dei rapporti interumani, senza il perdono dei
peccati ricevuto da Dio; e non c’è parimenti perdono ricevuto da
Dio senza la preghiera e senza l’offerta, a nostra volta, di quello
stesso perdono, ricevuto da Dio.
Don Vincenzo Cuffaro
Nessun commento:
Posta un commento