venerdì 28 marzo 2014

21° giorno la santità appare come un processo di maturazione graduale, in cui non si può transitare verso gli stadi superiori se si saltano quelli inferiori. In questo caso, la legge di Mosè è il gradino preliminare e necessario di ogni cammino di santità.


 La Parola odierna ruota intorno al tema del primato dell’amore di Dio, un primato che viene presentato, dal profeta Osea, sotto l’aspetto di un movimento di ritorno, o di conversione: “torna Israele al Signore tuo Dio”. Il primato di Dio viene sviluppato così nei termini di un pellegrinaggio interiore. L’amore di Dio non è una realtà ferma, né un fatto statico: l’amore di Dio mette in movimento la persona, quando questo amore sta al vertice di tutti i propri affetti.
Il vangelo di Marco è incentrato su una domanda relativa al primo comandamento, alla quale Gesù risponde con una citazione duplice, tratta in parte dal Deuteronomio e in parte dal Levitico, con cui la Legge di Mosè viene riconsegnata a Israele - e in un certo senso convalidata da Cristo - sebbene con la precisazione che la legge mosaica, pur convalidata dal Messia non è il punto di arrivo della santità, bensì soltanto un ambito di prossimità al Regno che viene, ovvero una tappa, per così dire, preliminare della santità, tappa necessaria ma non sufficiente. Gesù risponde infatti allo scriba che lo interroga sul primo dei comandamenti, citando insieme il Deuteronomio e il Levitico, e aggiungendo poi: “non sei lontano dal Regno di Dio”. Ci sembra che questa espressione del Maestro abbia una doppia valenza: da un lato, la legge di Mosè è convalidata da Cristo, e sulle sue labbra quelle stesse parole del Pentateuco acquistano un peso anche per il cammino del discepolato cristiano, perché attraverso di esse bisogna passare, se si vuole giungere fino al cuore del Regno di Dio, dove i due amori, di Dio e del prossimo, si unificano in un’unica realtà, rappresentata dal comandamento nuovo. Dall’altro lato, la santità appare come un processo di maturazione graduale, in cui non si può transitare verso gli stadi superiori se si saltano quelli inferiori. In questo caso, la legge di Mosè è il gradino preliminare e necessario di ogni cammino di santità. Ingannerebbe se stesso chi volesse inoltrarsi nelle profondità del discepolato cristiano senza avere maturato prima le esigenze etiche dei comandamenti mosaici.
Don Vincenzo Cuffaro

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