Le letture bibliche che la Chiesa ci fa leggere oggi ruotano intorno
al tema della liberazione, che ricorre in entrambi i testi con alcune
analogie. Il testo del profeta Daniele, che costituisce la prima
lettura odierna, narra la vicenda dei tre compagni condannati alla
fornace per non avere accettato di aderire a un culto idolatrico. Il
re Nabucodonosor, simbolo della divinizzazione del potere, si esprime
così: “Quale Dio vi potrà
liberare dalla mia mano?”. Nella fornace ardente, però, i
tre giovani diventano quattro e il quarto, che rende innocuo il
fuoco, somiglia ad un figlio di dèi. Il tema della liberazione così
si collega in modo chiaro e preciso, nel brano evangelico odierno, ad
un atto compiuto proprio dal Figlio di Dio che, quando libera l’uomo,
lo libera davvero. Non si tratta, cioè, di una libertà apparente.
Essere liberi davvero è quindi una condizione in contrasto con
quella libertà che sembra tale, ma non lo è.
La liberazione che Cristo compie avviene nel contesto del
discepolato, mediante la potenza della sua Parola: “Se
rimanete fedeli alla mia parola sarete davvero miei discepoli,
conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi”. La
fedeltà alla Parola è allora la condizione abituale di libertà del
discepolo. I versetti chiave che vogliamo mettere in evidenza ci
permettono di specificare ulteriormente la natura di questa
liberazione operata dal Figlio e sperimentata dall’uomo lungo il
cammino del discepolato. La natura di questa liberazione è piuttosto
complessa, nel senso che non consiste nella semplice rimozione
dell’ostacolo o della minaccia. All’interno del racconto
certamente ci sono due poli: il polo della sapienza della terra, o
della potenza del mondo, rappresentata dalla statua d’oro e dalla
molteplicità degli strumenti musicali, elencati come immagine della
gioia terrestre, della coreografia della gloria umana; e dall’altro
lato il polo del servizio di Dio. Qui si concentra il tema della
liberazione con un paio di sottolineature che possiamo cogliere dai
versetti chiave.
Don Vincenzo Cuffaro
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