lunedì 19 maggio 2014

Il Signore non manca quindi di confermare la santità dei suoi servi, ma lo fa quando le circostanze giungono ad un punto critico, quando il vangelo rischierebbe di naufragare totalmente sotto le ondate dell’ostinazione e della chiusura dei cuori, ondate che si innalzano contro la Parola del vangelo e respingono i servi di Dio.


Continuando nella spiegazione degli atti...
L’annuncio apostolico è il canale necessario e imprescindibile per conoscere Dio e Colui che il Padre ha mandato per la nostra liberazione. Sul tema dell’evangelizzazione, e della conseguente posizione che gli ascoltatori assumono verso di essa, il testo degli Atti ci indica alcune particolari condizioni che rivelano in parte l’agire di Dio e in parte l’agire di Satana. L’agire di Dio si presenta come un sostegno alla predicazione dell’Apostolo e come una conferma della verità della sua parola, mediante i segni che l’accompagnano. Però, va notato che questi segni non si presentano immediatamente, né tutti insieme in modo simultaneo; essi si manifestano solo successivamente, dopo che un’intera folla di ascoltatori si chiude alla predicazione di Paolo e di Barnaba. Infatti, in un primo momento si dice che giudei e pagani tentano di catturare Paolo e Barnaba durante la loro attività apostolica, per maltrattarli e lapidarli. E’ significativo come il testo degli Atti racconti la manifestazione di un segno di guarigione subito dopo che Paolo e Barnaba sono stati respinti, maltrattati e quasi lapidati. Il Signore non manca quindi di confermare la santità dei suoi servi, ma lo fa quando le circostanze giungono ad un punto critico, quando il vangelo rischierebbe di naufragare totalmente sotto le ondate dell’ostinazione e della chiusura dei cuori, ondate che si innalzano contro la Parola del vangelo e respingono i servi di Dio. Allora, proprio in quel momento drammatico, il segno carismatico operato da Dio a conferma della Parola, permette a molti di rinsavire. Dio conferma con i segni carismatici la santità dei suoi servi e la verità della loro parola, non però in maniera sistematica o inflazionata – sarebbe semplicistico pretendere da Dio una conferma carismatica ad ogni singolo annuncio - bensì solo in momenti cruciali, noti a Lui, e scelti secondo i criteri della sua Sapienza. In questo caso, Paolo e Barnaba sono davvero giunti, nel loro ministero, a un punto di alta tensione drammatica, in cui il vangelo, unanimemente rifiutato, poteva naufragare, e con esso anche la possibilità di salvezza per coloro che, onesti ma più deboli, erano stati trascinati dalla ribellione popolare. In queste circostanze difficili, divenute oramai superiori alle risorse umane, Dio dà un grande segnale, perché chi vuole rinsavire possa rientrare in se stesso e sottrarsi al polverone sollevato dallo spirito delle tenebre, per confondere la mente dei deboli e distoglierle dalla verità di Dio. 
Don Vincenzo Cuffaro

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