sabato 24 maggio 2014

quelli che hanno consegnato la loro vita a Cristo hanno anche rinunciato a cercare se stessi e perciò non usano mai i loro ministeri e i loro servizi a proprio vantaggio, per comandare o per imporre se stessi


Gli Apostoli guidano la Chiesa solo visibilmente, come strumenti docili, ma è lo Spirito di Dio che indica alla Chiesa le sue strade. Da questo momento, la comunità cristiana comprende che la decisione presa alla luce dello Spirito di Dio, nel momento in cui gli Apostoli si riuniscono nell’esercizio del loro carisma, è una decisione che è valida e normativa per tutta la Chiesa; esattamente come avviene oggi: i documenti del concilio sono validi e normativi per tutta la Chiesa. Anche del concilio Vaticano II, l’ultimo in ordine di tempo, si deve dire: “Lo Spirito Santo e noi, abbiamo deciso”.
Vi sono ancora altri insegnamenti notevoli che provengono dal testo odierno degli Atti; quando gli Apostoli prendono la decisione suddetta, a chi affidano l’incarico di comunicare alle comunità cristiane la loro decisione? L’affidano ad alcuni che sono tenuti in grande considerazione tra i fratelli. E perché sono tenuti in grande considerazione? Rileggiamo il versetto chiave: “Abbiamo deciso di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Paolo e Barnaba, uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo” (vv. 25-26). Nella Chiesa questi sono coloro a cui si può affidare tutto! Quelli che hanno votato, ovvero hanno consegnato senza riserve, la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. A questi si può affidare davvero tutto; si può avere cieca fiducia nel loro servizio, perché quelli che hanno consegnato la loro vita a Cristo hanno anche rinunciato a cercare se stessi e perciò non usano mai i loro ministeri e i loro servizi a proprio vantaggio, per comandare o per imporre se stessi. Quindi non sono le molte iniziative, né le molte cose buone che si fanno, ciò che dal punto di vista di Dio ci rende affidabili; in verità siamo affidabili e utili per la comunità cristiana solo se abbiamo consegnato incondizionatamente la nostra vita a Cristo. Il segno che invece non abbiamo dato la vita a Cristo si ha quando i nostri servizi, i nostri ministeri, nella Chiesa diventano un luogo o un’occasione di comando; quando usiamo i ministeri per comandare meglio, invece che per servire meglio, quello è il segno inconfondibile che la nostra vita a Cristo non è stata ancora consegnata. Ci spieghiamo allora perché gli Apostoli, per il delicato servizio di comunicare alle Chiese le loro decisioni (ci poteva essere il rischio di messaggeri che fornissero un’interpretazione inesatta del dettato apostolico), scelgono uomini di cui è chiara e sicura una cosa sola, che hanno votato la vita al nome del signore Gesù Cristo. 
Don Vincenzo Cuffaro

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