Gli Apostoli guidano la Chiesa solo visibilmente, come
strumenti docili, ma è lo Spirito di Dio che indica alla Chiesa le
sue strade. Da questo momento, la comunità cristiana comprende che
la decisione presa alla luce dello Spirito di Dio, nel momento in cui
gli Apostoli si riuniscono nell’esercizio del loro carisma, è una
decisione che è valida e normativa per tutta la Chiesa; esattamente
come avviene oggi: i documenti del concilio sono validi e normativi
per tutta la Chiesa. Anche del concilio Vaticano II, l’ultimo in
ordine di tempo, si deve dire: “Lo Spirito Santo e noi, abbiamo
deciso”.
Vi sono ancora altri insegnamenti notevoli che
provengono dal testo odierno degli Atti; quando gli Apostoli prendono
la decisione suddetta, a chi affidano l’incarico di comunicare alle
comunità cristiane la loro decisione? L’affidano ad alcuni che
sono tenuti in grande considerazione tra i fratelli. E perché sono
tenuti in grande considerazione? Rileggiamo il versetto chiave:
“Abbiamo deciso di eleggere
alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Paolo e
Barnaba, uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro
Signore Gesù Cristo” (vv. 25-26). Nella Chiesa questi sono
coloro a cui si può affidare tutto! Quelli che hanno votato, ovvero
hanno consegnato senza riserve, la loro vita al nome del nostro
Signore Gesù Cristo. A questi si può affidare davvero tutto; si può
avere cieca fiducia nel loro servizio, perché quelli che hanno
consegnato la loro vita a Cristo hanno anche rinunciato a cercare se
stessi e perciò non usano mai i loro ministeri e i loro servizi a
proprio vantaggio, per comandare o per imporre se stessi. Quindi non
sono le molte iniziative, né le molte cose buone che si fanno, ciò
che dal punto di vista di Dio ci rende affidabili; in verità siamo
affidabili e utili per la comunità cristiana solo se abbiamo
consegnato incondizionatamente la nostra vita a Cristo. Il segno che
invece non abbiamo dato la vita a Cristo si ha quando i nostri
servizi, i nostri ministeri, nella Chiesa diventano un luogo o
un’occasione di comando; quando usiamo i ministeri per comandare
meglio, invece che per servire meglio, quello è il segno
inconfondibile che la nostra vita a Cristo non è stata ancora
consegnata. Ci spieghiamo allora perché gli Apostoli, per il
delicato servizio di comunicare alle Chiese le loro decisioni (ci
poteva essere il rischio di messaggeri che fornissero
un’interpretazione inesatta del dettato apostolico), scelgono
uomini di cui è chiara e sicura una cosa sola, che hanno votato la
vita al nome del signore Gesù Cristo.
Don Vincenzo Cuffaro
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