domenica 18 maggio 2014

La posizione che si prende, quando si è raggiunti dalla Parola di Dio, determina la possibilità di progredire nella conoscenza di Dio e nella manifestazione di Gesù Cristo, oppure il suo contrario.


At 14,5-18 “Vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio Vivente”
Salmo 113 “A te la gloria, Signore, nei secoli”
Gv 14,21-26 “Lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa”

Nel vangelo odierno è riportata una affermazione di Cristo che identifica l’amore e l’ubbidienza. In seguito alla domanda di un Apostolo, il Maestro risponde dicendo che tutti quelli che lo amano osservano la sua Parola. La domanda era questa: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?” (v. 22). Nella sua risposta, Gesù gli fa comprendere che non c’è un ambito esclusivo per la sua manifestazione, e che là dove c’è uno che lo ama e che si apre alla rivelazione della verità di Dio, lì Cristo si manifesta. Questo medesimo tema della rivelazione di Dio, il quale ama manifestarsi a coloro che lo cercano con cuore sincero - e lo fa senza porre confini, o categorie, o limiti prestabiliti - viene presentato nel testo degli Atti sotto l’aspetto concreto dell’evangelizzazione, dinanzi alla quale gli uomini effettivamente si dividono, in quanto vengono messi nella condizione di decidere se schierarsi dalla parte del vero Dio o se fare scelte diverse. La posizione che si prende, quando si è raggiunti dalla Parola di Dio, determina la possibilità di progredire nella conoscenza di Dio e nella manifestazione di Gesù Cristo, oppure il suo contrario. Dall’indifferenza e dalla chiusura nei confronti della Parola che risuona nella predicazione apostolica, deriva una impossibilità, per il Signore, di continuare a rivelare Se Stesso. Dunque, l’insegnamento centrale della Parola odierna è questo: da un lato, il vangelo afferma che Dio, senza restrizioni e senza confini, si manifesta a tutti coloro che lo cercano; dall’altro lato, nel testo degli Atti si dimostra concretamente come l’evangelizzazione - che è il canale ordinario della rivelazione di Dio - possa andare a vuoto, quando i destinatari assumono una posizione di ostilità e di sospetto verso la Parola.
Don Vincenzo Cuffaro

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