At 11,19-26 “Cominciarono a predicare la
buona novella del Signore Gesù”
Salmo 87 “Popoli tutti lodate il
Signore”
Gv 10,22-30 “Io e il Padre siamo una cosa
sola”
I testi biblici di
questa giornata - soprattutto il brano degli Atti - sviluppano un
tema già accennato prima, completandolo dal punto di vista
teologico. Il brano degli Atti descrive la scena della diffusione
della Parola di Dio anche in territori di lingua greca e perciò tra
luoghi e popoli non ebrei. C’è, nella liturgia odierna, un
elemento caratteristico che in un certo senso completa l’insegnamento
che già avevamo colto ieri, mediante la visione di Pietro e il suo
incontro con Cornelio; abbiamo osservato già come l’evangelizzazione
sia il frutto di una doppia chiamata, e abbiamo sentito l’invito a
cambiare le nostre idee, abituati come siamo a pensare soltanto dal
punto di vista di chi annuncia. Entrambi i ruoli, infatti, quello di
chi annuncia e quello di chi ascolta, hanno un carattere creativo, e
rappresentano una risposta libera e consapevole ad una chiamata di
Dio, tanto se questa chiamata sia all’annuncio, quanto se essa sia
all’ascolto.
Il brano di ieri, però, mancava di un elemento
importante che viene aggiunto oggi nel racconto dell’evangelizzazione
rivolta verso i Greci. Quest’elemento importante è rappresentato
dalla comunità nel suo insieme, che evidentemente è spinta dallo
Spirito di Dio, nella stessa direzione in cui Pietro era stato
spinto. In sostanza, cosa vogliamo dire con questo? Vogliamo dire che
lo Spirito di Dio non agisce soltanto nei pastori. Lo Spirito di Dio
non si è limitato ad aprire la mente di Pietro su orizzonti
d’evangelizzazione più vasti di quelli che la sua mentalità
ebraica gli permetteva di vedere. Lo Spirito di Dio non si è
limitato a questo, come se bastasse poi un comando di Pietro, per far
sì che tutti dovessero conformarsi alla linea espressa
dall’Apostolo. Il racconto di oggi dimostra piuttosto che i passi
della Chiesa si sviluppano sulla base di un discernimento
comunitario, e se anche l’Apostolo Pietro ha avuto una chiarezza
particolare grazie a una rivelazione, tuttavia la comunità cristiana
è innegabilmente spinta dallo Spirito di Dio nella medesima
direzione. È molto chiaro, e non può per nulla essere frainteso
questo testo, e in particolare questo versetto chiave: “Ma
alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiochia,
cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella
del Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro” (vv.
20-21). La comunità cristiana, dunque, non riceve dai suoi pastori
indicazioni diverse da quelle che sente già nel cuore, perché lo
Spirito di Dio agisce in essa, dandole un presentimento della volontà
di Dio. Anzi, dobbiamo aggiungere che il popolo cristiano avverte,
per un discernimento derivante dallo Spirito, quando i suoi pastori
sono santi e quando non lo sono; quando è guidato sulle vie del
Signore e quando no; quando l’insegnamento che riceve è
autenticamente evangelico o quando è una sua contraffazione. Nel
momento in cui Pietro aprirà l’evangelizzazione e i tesori della
fede anche ai pagani, la comunità cristiana riconoscerà nel comando
di Pietro la volontà di Dio, perché la volontà di Dio, nel
frattempo, si sarà già fatta strada nelle coscienze dei cristiani.
Don Vincenzo Cuffaro
Nessun commento:
Posta un commento