venerdì 16 maggio 2014

ttraverso il Figlio generato oggi, la nostra adozione si compie, insieme all’esperienza di una nuova nascita, per la quale dalla genealogia umana, caratterizzata dalla consanguineità con gli antenati, si passa alla genealogia divina, caratterizzata dalla consanguineità col Figlio capostipite del nuovo Israele.


At 13,26-33 “Dio ha attuato per noi la promessa risuscitando Gesù”
Salmo 2 “Hai glorificato, Padre, il Figlio del tuo amore”
Gv 14,1-6 “Io sono la Via, la Verità e la Vita”

Le letture di questa giornata sono unite dall’annuncio dell’adozione divina dell’umanità che, in Cristo, viene accolta da Dio con la nuova identità della figliolanza. E’ questo, infatti, il tema esplicitamente trattato dalla prima lettura nel discorso dell’Apostolo Paolo nella sinagoga, dove, a proposito della promessa che si è attuata in Gesù Cristo, egli attribuisce la condizione di figli a coloro che accolgono la parola di salvezza: “Dio l’ha attuata per noi che siamo figli” (v. 33), discendenti dei padri a cui erano state fatte le promesse; subito dopo egli aggiunge: “sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato” (v. 33). Indirettamente, si allude al fatto che, attraverso il Figlio generato oggi, la nostra adozione si compie, insieme all’esperienza di una nuova nascita, per la quale dalla genealogia umana, caratterizzata dalla consanguineità con gli antenati, si passa alla genealogia divina, caratterizzata dalla consanguineità col Figlio capostipite del nuovo Israele.
Questo stesso Figlio, che nel vangelo di Giovanni rivolge il proprio insegnamento ai discepoli, parla di posti che Egli stesso ha preparato nella casa del Padre. Ciò implica che questi posti o dimore, per il fatto di essere collocati nella casa del Padre, sono destinati a coloro che in Cristo sono divenuti figli. Cristo desidera che si faccia un atto di fede in Lui e in Dio, credendo che la casa del Padre si riempirà di figli. E’ infatti questa la volontà di Dio e l’opera di Cristo, che ha già preparato i posti che noi occuperemo nelle sedi celesti. Occupare quei posti preparati da Cristo nella casa del Padre equivale ad essere accolti in essa come figli; e affermare che il Figlio prepara per noi i posti nella casa del Padre, equivale a dire che solo in grazia di Lui possiamo essere figli anche noi.  
Don Vincenzo Cuffaro

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