Occorre notare pure che la comunicazione della santità come ultimo
atto della creazione dell’uomo, non può prescindere da un atto
libero di accoglienza compiuto dall’uomo come destinatario del dono
di Dio. Questa accoglienza libera, di cui parliamo, si realizza
nell’atteggiamento della persona nei confronti della Parola: “In
verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia Parola e crede a
Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al
giudizio” (v. 24); la pienezza dell’essere della creatura
umana, che consiste nella santità, coincide con la vita eterna, la
quale non si comunica se non dove vi è una accoglienza libera ed
esplicita del dono di grazia, un’accoglienza che si rivela a sua
volta nella posizione che la persona assume nei confronti della
Parola; l’espressione: “Chi
ascolta”, allude ad una disposizione positiva, perché la
Parola di Dio nella predicazione apostolica risuona per tutti, ma non
da tutti viene ascoltata allo stesso modo: l’ascolto della Parola,
la posizione di ubbidienza della fede verso la Parola di verità di
Cristo è la manifestazione certa dell’apertura dell’uomo
all’opera di santificazione compiuta dal Padre e dal Figlio nello
Spirito.
Don Vincenzo Cuffaro
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