venerdì 9 maggio 2014

un uomo che non ha forza di volontà, che non ha lo slancio di impegnare la propria vita per un ideale e la disponibilità a soffrire per portare avanti ciò in cui crede, difficilmente potrà giungere ad un’esperienza piena della fede cristiana

At 9,1-20      “Egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli”
Salmo 117    “Splenda sul mondo, Signore, la luce del tuo vangelo”
Gv 6,52-59   “La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”

La liturgia odierna accosta il brano della conversione di Saulo, narrato nel libro degli Atti, al testo evangelico di Giovanni, dove Gesù parla del proprio Corpo come cibo e nutrimento dell’uomo; colui che mangia di Cristo, vive di Cristo, ossia della sua stessa Vita. Il testo degli Atti, narrando la conversione di Saulo, ci lascia anche intravedere delle verità che accompagnano il venire alla fede di ogni uomo in ogni tempo:  Saulo, il persecutore dei cristiani, viene presentato nell’atto di arrestare e condurre in catene a Gerusalemme, uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo; ma al tempo stesso, proprio nel bel mezzo di questo combattimento contro la comunità cristiana, Saulo viene raggiunto da Dio nel Cristo risorto, che si rivela a lui come “il Signore”. Questo è un primo elemento che va sottolineato, e che vale non soltanto per la conversione di Saulo ma anche per ogni conversione e ogni processo del venire alla fede. Nessuno può giungere infatti a una scelta precisa, o a uno schieramento nei confronti di Dio, se non è capace di schierarsi in qualche modo anche in altri ambiti; in sostanza, un uomo che non ha forza di volontà, che non ha lo slancio di impegnare la propria vita per un ideale e la disponibilità a soffrire per portare avanti ciò in cui crede, difficilmente potrà giungere ad un’esperienza piena della fede cristiana.
La descrizione di Saulo come uno sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, è l’immagine di un uomo capace di impegnarsi per degli ideali e di giocarsi la vita per un valore di coscienza. Saulo come persecutore non è un uomo che arbitrariamente agisce solo per il gusto della violenza, per un abuso di potere o un desiderio gratuito di combattere solo per contrapporsi a qualcosa. Non è certamente questa la verità dell’uomo Saulo; la persecuzione che egli porta avanti contro i cristiani rappresenta uno schieramento, una scelta di coscienza unita alla convinzione di portare avanti i propri ideali migliori e di combattere contro ciò che per lui è una dottrina fuorviante, un’eresia del giudaismo. Proprio perché Saulo è un uomo capace di schierarsi e di impegnare le proprie energie per un ideale, in forza di questa sua disposizione d’animo viene raggiunto dalla rivelazione di Cristo che gli chiede di orientare nella direzione giusta tutte le proprie energie al servizio autentico di Dio. Saulo era in coscienza convinto che perseguitare i cristiani fosse già un servizio al Regno di Dio.
Don Vincenzo Cuffaro

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