sabato 12 giugno 2010

è uno scrittore delizioso ed irritante

"Dickens è uno scrittore delizioso ed irritante. Quanto è difficile da maneggiare questo cordiale, unghiuto, un po' pingue, o forse pletorico, animale letterario, la cui gola poderosa sa articolare ogni sorta di voci: rugghi, rantoli, stronfi, e anche delicatissime fusa, tiepidi sgnaulii. Domestico o feroce? Quell'equivoco pelame, tra giaguaro e gatto domestico, ci fa cauti e perplessi. Scrittore straordinariamente ambiguo e anche contraddittorio, è capace di invenzioni straordinarie, di intuizioni fulminee e inquietanti, di fantasie furibonde ed ilari; e insieme inclina a una corrività da mediocre libertino dei sentimenti: non sa resistere agli ancheggiamenti di una creatura infelice. Dopo essersi diligentemente crogiolato in onesto sangue generosamente profuso in circostanze belle e orrende, eccolo sull'usta degli indifesi, situazioni nobili, anime edificanti. Non sbaglia mai per eccesso di ambizione, ma per una sorta di masochismo affettuoso; vi sono momenti in cui si ha l'orribile dubbio che Dickens sia uno scrittore "buono". In realtà, Dickens è uno scrittore "nero" che soffre di allucinazioni sentimentali.

E che dire delle sue trame? Leggibili, leggibilissime; da inseguire col fiato in gola: non meno poderose che temerarie. Colpi di scena, agnizioni, scene madri, suspense; Dickens non rinuncia a nulla di insensato, di assurdo, di improbabile, di provocatorio. Sono insoliti giochi di destrezza con le carte segnate ..."


(Giorgio Manganelli, Grandi Speranze in La letteratura come menzogna, Adelphi, Saggi Nuova Serie, n.46)

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