Gesù sfama la folla con la sua parola... sfama la folla attraverso di noi: invitandoci a darci da fare, a prenderci cura della gente...dando loro quel poco che avete o che siete perché sia condiviso
E’ il miracolo della condivisione che produce sazietà e sovrabbondanza (ne avanzarono 12 ceste)
E’ il miracolo che deve potersi ripetere in ogni nostra celebrazione eucaristica
E’ l’invenzione più grande di Gesù, il dono più prezioso: rimanere non solo in mezzo a noi (conservato nel tabernacolo, cassaforte dove tenere la cosa più preziosa che abbiamo), ma DENTRO di noi: siamo noi tabernacoli viventi, perché conteniamo Gesù, siamo alimentati da lui, in lui troviamo l’energia per vivere in maniera autentica, invitati a trasformarci in lui.
EUCARISTIA è RENDERE GRAZIE non riceviamo l’eucaristia perché ne siamo degni, ma perché ne abbiamo bisogno, perché ce la offre Gesù Cristo che conosce bene le nostre necessità
c’è una comunione spirituale che è comunque preziosa. Nessuno può toglierci la comunione con Dio.
EUCARISTIA è COMUNIONE: dono di comunione con Dio, impegno di comunione con gli altri: siamo chiamati a costruire con lui una comunità fraterna, una famiglia.
Comunione è infine sinonimo di carità: non si può essere in comunione se non ci si prende cura concretamente dei bisogni degli altri.
CONTEMPL-ATTIVI: ma attenzione: non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere. Se manca l’amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l’eucaristia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose…
Dobbiamo essere dei contempl-attivi, cioè della gente che partendo dalla contemplazione lascia sfociare sempre il dinamismo e il suo impegno nell’azione (Tonino Bello). Esempio delle suore di Madre Teresa che fanno un lavoro pesante, spesso logorante con i poveri e che si svegliano all’alba per adorare l’eucaristia, che pregano per ore.
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