Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.
Credevo che la strada
davanti a me fosse chiusa
e le provviste esaurite.
Credevo che fosse giunto
il tempo di trovare riposo
in una oscurità pregna di silenzio.
Scopro invece che
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.
Credevo che la strada
davanti a me fosse chiusa
e le provviste esaurite.
Credevo che fosse giunto
il tempo di trovare riposo
in una oscurità pregna di silenzio.
Scopro invece che
i tuoi progetti per me
non sono finiti
e quando le parole ormai vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.
(Tagore)
Le persone viaggiano per stupirsi
delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle;
e passano accanto a se stesse
senza provare meraviglia.
(Sant'Agostino)
L'uomo veramente grande è colui
che non vuole esercitare il dominio
su nessun altro uomo
e che non vuole da nessun altro
essere dominato.
(Kahlil Gibran)
(Dino Buzzati "Il deserto dei tartari"
e quando le parole ormai vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.
(Tagore)
Le persone viaggiano per stupirsi
delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle;
e passano accanto a se stesse
senza provare meraviglia.
(Sant'Agostino)
L'uomo veramente grande è colui
che non vuole esercitare il dominio
su nessun altro uomo
e che non vuole da nessun altro
essere dominato.
(Kahlil Gibran)
Vasti settori di mura erano incustoditi e di là penetravano i pensieri del buio, la tristezza di essere soli.
Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre più precipitoso la vita, non ci si può fermare neanche un attimo, neppure per un'occhiata indietro.
"Ferma, ferma!" si vorrebbe gridare, ma si capisce che è inutile.
Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono,le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare
lento ma non si ferma mai(....)
Difficile credere in una cosa quando si è soli, e non se ne può parlare con qualcuno. (...)
L'importante sia ancora da comunicare.
Lui aspetta paziente la sua ora che non è mai venuta, non pensa che il futuro si è terribilmente accorciato, non è più come una volta quando il tempo avvenire gli poteva sembrare un periodo immenso, una ricchezza inesauribile che non si rischiava niente a sperare.
(Dino Buzzati "Il deserto dei tartari"
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