sabato 7 settembre 2013

Nei luoghi dove siamo sempre benvenuti la nostra assenza non sarà poi tanto sentita


Henri J. M. Nouwen, Viaggio spirituale per l'uomo contemporaneo

Come mai tanti trattenimenti, tante riunioni amichevoli ci lasciano così vuoti e tristi? 
Può ben darsi che anche là la competizione, profondamente radicata e spesso inconscia fra le persone, impedisca a queste di svelarsi reciprocamente, instaurando dei rapporti che durino più del trattenimento. 
Nei luoghi dove siamo sempre benvenuti la nostra assenza non sarà poi tanto sentita e nei luoghi dove ognuno può accedere non si sentirà la mancanza di nessuno in modo particolare. 
Di solito c'è cibo a sufficienza e altrettante persone disposte a consumarlo, ma spesso si ha l'impressione che il cibo abbia perso la facoltà di creare una comunità, e non raramente ci allontaniamo dalla riunione più consci del nostro isolamento di quando vi siamo arrivati. 
Il linguaggio che usiamo non suggerisce altro che il senso di isolamento: «Entri, prego... sono felice di vederla... Permettetemi di presentarvi questo amico speciale, che sarà lietissimo di conoscervi... Ho sentito tanto parlare di lei e non trovo parole per dirle quanto sia contento di conoscerla personalmente... Ciò che dice è interessantissimo, vorrei che fossero qui a sentirla più persone... È stato meraviglioso parlare con lei e avere occasione di fare questa conversazione... Spero proprio di incontrarla ancora. Lei sarà sempre benvenuto e non esiti a portare con sé un amico. Torni presto». 
È un linguaggio che rivela il desiderio di essere amichevoli e ricettivi 
ma che, nella nostra società, manca miseramente di lenire i dolori del nostro isolamento.

venerdì 6 settembre 2013

Basta guardare Gesù


Henri J. M. Nouwen, Nel nome di Gesù
Prima di costituirlo pastore del suo gregge Gesù domandò a Pietro: 
"Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu più degli altri?". 
Poi gli domandò una seconda volta: "Mi ami tu?", 
...e una terza volta ripeté la stessa domanda: "Mi ami tu?". 

Anche noi dobbiamo porre questa domanda al centro del nostro ministero cristiano, 
perché è proprio essa che ci permette di essere da un lato inutili, 
e dall'altro veramente fiduciosi in noi stessi. 

Basta guardare Gesù
Il mondo non si curò minimamente di Lui, 
e Gesù fu crocifisso e sepolto. 
Il suo messaggio di amore fu rigettato da un mondo assetato di potere, efficienza e dominio. 
Ma ecco che Gesù risuscito, 
con le ferite nel suo corpo glorificato, 
appare ad alcuni amici che hanno occhi per vedere, 
orecchie per udire e cuore per comprendere. 

Questo Gesù 
rigettato, 
sconosciuto, 
ferito, 
chiede semplicemente: "Mi ami tu? Mi ami davvero?". 

Lui che si era preoccupato solo di 
annunciare l'amore incondizionato di Dio 
ha una sola domanda da fare: "Mi ami tu?". 

Gesù non chiede: 
"C'è molta gente che ti prende sul serio? Hai intenzione di compiere grandi cose? Hai già qualche risultato da farmi vedere?". 
Chiede invece: "Sei innamorato di Gesù?". 
Forse potremmo formulare la domanda anche in altro modo: "Conosci il Dio incarnato?". 
E' un cuore che non conosce sospetti, vendette, risentimenti, né tanto meno odi. 
E' un cuore che vuole solo dare amore ed essere ricambiato con amore. 
E' un cuore che soffre immensamente perché vede la grandezza del dolore umano e l'ostinazione a non fidarsi del cuore di un Dio che vuole offrire consolazione e speranza. 

Il leader cristiano del futuro è uno che conosce intimamente il cuore di Dio, diventato "cuore di carne" in Gesù. 

Conoscere il cuore di Dio significa annunciare e rivelare in modo 
coerente, radicale e quantomai concreto che 
Dio è amore, 
e solo amore, 
e che la paura, l'isolamento o la disperazione 
che possono tormentare l'anima umana 
sono prove che certamente non vengono da Dio. 
Tutto questo può sembrare molto evidente e forse banale, 
ma ben pochi sanno che Dio li ama senza condizioni e senza limiti. 

Questo amore incondizionato e illimitato è quello che l'evangelista Giovanni chiama il "primo" amore di Dio. 
"Amiamo Dio", egli dice, "perché Dio ci ha amati per primo"(1 Gv 4,19). 

L'amore che spesso ci lascia dubbiosi, delusi, arrabbiati e offesi è il "secondo" amore: 
e cioè accettazione, affetto, simpatia, incoraggiamento e sostegno dei genitori, insegnanti, coniugi, amici. 
E sappiamo tutti che è un amore quantomai, limitato, violato e fragile. 
Sotto le numerose espressioni di questo secondo amore si nasconde sempre la possibilità di rigetto, ritiro, castigo, ricatto, violenza e perfino odio. 
Molti film e drammi contemporanei ritraggono le ambiguità e ambivalenze delle relazioni umane, e non esistono amicizie, matrimoni, comunità in cui le tensioni e gli sforzi del secondo amore non si rivelino in tutta la loro gravità. 
Si direbbe anzi che gli aspetti piacevoli della vita di ogni giorno nascondano molte ferite aperte che si chiamano abbandono, tradimento, rigetto, rottura, perdita.
 Tutto questo è, per così dire, l'ombra inseparabile del secondo amore e rivela l'oscurità che non abbandona mai completamente il cuore umano. 

L'essenza della buona novella sta proprio qui: 
nell'annuncio che 
il secondo amore è solo un pallido riflesso del primo amore, 
e che il primo amore ci viene offerto da un Dio in cui non ci sono ombre.

giovedì 5 settembre 2013

Qualche volta sembra persino che io voglia dimostrare a Dio che le mie tenebre sono troppo grandi per essere dissolte.


Henri J. M. Nouwen, L'abbraccio benedicente

Una delle più grandi provocazioni della vita spirituale è 
ricevere il perdono di Dio. 
C'è qualcosa in noi, 
esseri umani, 
che ci tiene tenacemente aggrappati ai nostri peccati 
e non ci permette di lasciare che Dio 
cancelli il nostro passato 
e ci offra un inizio completamente nuovo. 
Qualche volta sembra persino 
che io voglia dimostrare a Dio che le mie tenebre sono troppo grandi per essere dissolte. 

Mentre Dio vuole restituirmi la piena dignità della condizione di figlio, 
continuo a insistere che mi sistemerò come garzone. 
Ma voglio davvero essere restituito alla piena responsabilità di figlio? 
Voglio davvero essere totalmente perdonato in modo che sia possibile una vita del tutto nuova? 
Ho fiducia in me stesso e in una redenzione così radicale? 
Voglio rompere con la mia ribellione profondamente radicata contro Dio e arrendermi in modo così assoluto al suo amore da far emergere una persona nuova? 
Ricevere il perdono esige la volontà totale di lasciare 
che Dio sia Dio
 e compia ogni risanamento, reintegrazione e rinnovamento.

mercoledì 4 settembre 2013

Ti guardo con infinita tenerezza


Henri J. M. Nouwen, Sentirsi Amati

Ti ho chiamato per nome fin dal principio. 
Tu sei mio e io sono tuo. 
Tu sei il mio Amato, in te mi sono compiaciuto. 
Ti ho modellato nelle profondità della terra e 
ti ho formato nel grembo di tua madre. 
Ti ho scolpito nei palmi delle mie mani e 
ti ho nascosto nell'ombra del mio abbraccio. 
Ti guardo con infinita tenerezza e 
ho cura di te con una sollecitudine più profonda 
che quella di una madre per il suo bambino. 
Tu sai che io sono tuo come io so che tu sei mio. 
Tu mi appartieni. 
Io sono tuo padre, tua madre, tuo fratello, 
tua sorella, il tuo amante e il tuo sposo... 
Ovunque tu sia, io ci sarò. 
Niente mai ci separerà. 
Noi siamo uno.

martedì 3 settembre 2013

siamo stati visti dagli amorevoli occhi di Dio


Henri J. M. Nouwen, Sentirsi Amati

Prima ancora che qualsiasi essere umano ci vedesse, 
siamo stati visti dagli amorevoli occhi di Dio. 
Prima ancora che qualcuno ci sentisse piangere o ridere, 
siamo stati ascoltati dal nostro Dio che è tutto orecchie per noi. 
Prima ancora che qualcuno in questo mondo ci parlasse, 
la voce dell'amore eterno già ci parlava. 

La nostra preziosità, unicità e individualità non ci sono state date 
da coloro che incontriamo nell'arco del tempo 
- della nostra breve esistenza cronologica - 
ma da Colui che ci ha scelto con infinito amore, 
un amore 
che esiste da tutta l'eternità e 
che durerà per tutta l'eternità.

lunedì 2 settembre 2013

Quando cominciamo a vivere con questa convinzione la nostra vita, scopriamo subito che cosa siamo stati mandati a fare

Henri J. M. Nouwen, Pane per il viaggio
Ciascuno di noi ha una missione nella vita.
Gesù prega il Padre per i suoi seguaci, dicendo: «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo» (Giovanni 17,18).
Di rado ci rendiamo pienamente conto che siamo mandati per adempiere i compiti che Dio ci ha dato.
Agiamo come se fossimo noi a scegliere come, dove e con chi vivere.
Agiamo come se fossimo gettati allo sbaraglio nella creazione e dovessimo decidere come passare il tempo finché moriremo.
Ma siamo stati mandati nel mondo da Dio, proprio come Gesù.
Quando cominciamo a vivere con questa convinzione la nostra vita, scopriamo subito che cosa siamo stati mandati a fare.

domenica 1 settembre 2013

Quando scoprirai nel suo sguardo misericordioso e sentirai che l’Amore ti avvolge come un balsamo, cambieranno tutte le tue situazioni che abbiamo menzionato adesso.


Un aneddoto di Padre Marko Ivan Rupnik, gesuita e artista


Un giorno stavo parlando con uno studente nel mio studio, e sul cavalletto avevo appena finito di dipingere un volto di Cristo di grandi dimensioni. Era il periodo in cui mi avvicinavo ad una interpretazione bizantina della figura di Cristo, quindi si trattava di un volto luminoso, sofferto, ma maestoso, con due grandi occhi di compassione. Noi due eravamo seduti, ciascuno ad un lato del cavalletto. Ho chiesto allo studente:
- Secondo te, chi guarda Cristo?
- Guarda me.
Poi gli ho detto di alzarsi, di continuare a guardare Cristo e, passo per passo, lentamente, venire dalla mia parte. Gli ho di nuovo chiesto: – Adesso sei da solo, hai la testa piena di pensieri cattivi, violenti. E Cristo?
- Mi guarda, risponde.
Al passo successivo gli dico: – Sei con i tuoi amici, ubriaco, di sabato sera. E Cristo?
- Mi guarda, risponde ancora.
Ancora un altro passo e gli chiedo: – Ora sei con la tua fidanzata, e vivi la sessualità nel modo in cui mi hai parlato, che ti turba la memoria. E Cristo?
- Mi guarda con la stessa benevolenza.
Quando stava già per arrivare dalla mia parte, dico: – E ora sei in chiesa, a messa, e leggi le letture. E Cristo?
- Mi guarda con grande compassione.
- Ecco gli dico, quando sentirai addosso in tutte le circostanze della tua vita questo sguardo compassionevole e misericordioso di Cristo, sarai una persona veramente spirituale, sarai di nuovo completamente integro, vicino a ciò che possiamo chiamare pace interiore, serenità dell’anima, felicità di vita. Quando scoprirai nel suo sguardo misericordioso e sentirai che l’Amore ti avvolge come un balsamo, cambieranno tutte le tue situazioni che abbiamo menzionato adesso. L’uomo cambia a causa dell’amore che gli inonda il cuore. Egli pecca infatti per la mancanza di amore, o meglio, per la non accettazione dell’amore che lo attende nel cuore.