giovedì 21 maggio 2015

5. Novissima Verba

Dal 21 al 28 maggio

So che morrò presto. Ma quando? Ah! non arriva! Sono come una bimba alla quale promettono sempre un dolce; glielo fanno vedere da lontano... poi, quando lei s'avvicina per prenderlo, la mano si ritira! Però mi abbandono completamente, sia alla vita, sia alla morte. Sono prontissima a guarire per andare in Cocincina, se Dio me lo chiede.
    Dopo la mia morte, bisognerà non permettere che vengano date ghirlande per la mia bara, come fecero per Madre Genoveffa. È denaro buttato via, e non significa niente; ma col denaro che spenderebbero per questo, chiedete alle persone che riscattino dalla schiavitù dei poveri negri piccini. Dite che mi fa piacere questo. Vorrei un piccolo « Teofano » e una piccola « Maria Teresa ».
    Qualche tempo fa, mi rattristava molto prendere medicine costose, ma ora non me ne importa più, al contrario anzi, perché ho letto che santa Gertrude si rallegrava quando ne davano a lei, pensando che tutto tornava a vantaggio di coloro che la beneficavano. Si fondava sulle parole di Nostro Signore: Quello che farete al più piccino dei miei, l' avrete fatto a me !2
   Sono convinta che le medicine siano inutili per guarirmi, ma mi sono accomodata con Dio misericordioso, che ne faccia profittare i poveri missionari: non hanno tempo né mezzi per curarsi! Io gli chiedo che tutte le cure prodigate a me, guariscano loro.
    Mi hanno tanto ripetuto che ho coraggio, ed è così poco vero che mi sono detta: ma insomma, non si può far mentire la gente in questo modo! E mi sono messa, con l'aiuto della grazia, a trovare il coraggio. Ho fatto come un guerriero che si sente fare i rallegramenti per il suo sa di essere un vile, e finisce per vergognarsi dei complimenti, tanto che ne vuole diventare degno.
     Preferisco rimanere nella mia celletta piuttosto che scendere all'infermeria, perché qui non sentono quanto tossisco, disturbo nessuno; e poi, quando mi trovo curata  bene, non gioisco più.Se non avessi questa prova d'anima, queste tentazioni contro la fede che io stessa non riesco a capire... credo davvero che morrei di gioia al pensiero di lasciar presto la terra.
2 Mt. 25, 40



Novissima Verba
PAROLE TESTUALI PROFERITE DA SANTA TERESA DI GESU' BAMBINO 
DURANTE GLI ULTIMI MESI DI MALATTIA
E ANNOTATE VIA VIA IN UN TACCUINO
DA MADRE AGNESE DI GESU' (PAOLINA),
SORELLA DELLA SANTA

mercoledì 20 maggio 2015

4. Novissima Verba:...so fin troppo quanto sono debole

20 maggio

Mi dicono che avrò paura della morte: forse! 
Se sapessero come mi sento poco sicura di me! 
Non mi baso mai sui pensieri miei: 
so fin troppo quanto sono debole, 
ma voglio godere del sentimento 
che Dio misericordioso mi dà ora. 
Ci sarà sempre tanto tempo 
per soffrire del contrario.

Novissima Verba
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martedì 19 maggio 2015

3 Novissima Verba

18 maggio 1896

Le dissi: « Perché é così allegra, oggi? ».

     Perché stamattina ho avuto due piccoli dispiaceri, oh! , di quelli che si fanno sentire... Niente mi dà delle piccole gioie quanto le piccole afflizioni.

Novissima Verba
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lunedì 18 maggio 2015

2 Novissima Verba

18 maggio 1896

  Mi hanno liberata da qualsiasi incarico, ho pensato che la mia morte non porterà il minimo disturbo alla Comunità.
 
 Le dissi: « Le fa tristezza apparire alle sorelle come un membro inutile? ».

    Oh! Per questo! È l'ultima delle mie preoccupazioni. È proprio lo stesso per me!
    
Avevo fatto il possibile, vedendola tanto malata, per ottenere che venisse dispensata dall'Ufficio dei Defunti prescritto dalle nostre Costituzioni alla morte di ogni membro del nostro Ordine.

    La prego, non mi faccia dispensare dall' Ufficio per i Defunti, è la sola cosa che posso fare per le anime del Purgatorio.
   
 Mi meravigliavo vedendo che, nonostante le sue condizioni, non stava mai in ozio; e glielo dissi.

     Ho sempre bisogno di avere un po' di lavoro da allestire: così non sto preoccupata, e non perdo mai il tempo.

     Avevo tanto chiesto al Signore di poter seguire gli esercizi di Comunità fino alla morte! Non ha creduto di esaudirmi. Eppure, mi parrebbe di riuscirci a prendere parte a tutti, non morrei un minuto più presto. Mi pare, qualche volta, che, se non avessi detto nulla, non mi troverebbero tanto malata.

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domenica 17 maggio 2015

far indietreggiare il male mediante un cuore che ogni giorno si lascia purificare dalla parola del Vangelo

“A che serve vivere bene, – ripeteva sant’Agostino – se non ci è dato di vivere per sempre?”

La nostalgia del cielo è ciò che ci permette di trascorrere i giorni non facendo navigazione a vista, bensì secondo la grazia di una traiettoria ben precisa: quella indicata a noi dal Figlio di Dio.

La nostalgia del cielo è ciò che ci fa stare nella vita non come se fosse una inutile corsa tra rivali ma come un sentiero da percorrere tra compagni di cordata.

Nostalgia del cielo equivale a fare proprio il mandato consegnato da Gesù ai discepoli:

far indietreggiare il male mediante un cuore che ogni giorno si lascia purificare dalla parola del Vangelo e stanare ogni forma di alienazione umana;

esprimersi mediante il linguaggio della comprensione e del dialogo bandendo il vecchio idioma che si declina come aggressività, spirito di vendetta, odio;

essere limpidi e sinceri così da far sgonfiare il veleno della cattiveria e il morso della menzogna;

restituire speranza mediante la misericordia a chi è piagato nel corpo e nello spirito.

Quando questo accade, il cielo è sceso in terra…

La nostalgia del cielo – Ascensione del Signore – B.V. dei MIracoli
Antonio Savone

sabato 16 maggio 2015

Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura.

Santa Maria, donna dell’ultima ora,
disponici al grande viaggio.

Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura.

Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto.

Se ci sarà il tuo visto, avremo più nulla da temere alla frontiera.

Aiutaci a saldare con i segni del pentimento e
con la richiesta del perdono le ultime pendenze
nei confronti della giustizia di Dio.

Procuraci tu stessa i benefici dell’amnistia,

di cui Egli largheggia con regale Misericordia.

Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del Paradiso,
essa si spalanchi al nostro bussare.

Ed entreremo finalmente nel Regno.

(don Tonino Bello)

venerdì 15 maggio 2015

1 Novissima Verba

15 maggio 1896

È lo stesso per me vivere o morire. Non vedo bene cosa avrò di più dopo la morte di quanto possiedo già ora... Vedrò il buon Dio, ecco! Perché quanto a essere con lui, lo sono già del tutto anche sulla terra.
    Sono felice di andarmene presto in Cielo, ma quando penso a quelle parole del Signore: Io verrò presto e porterò con me la ricompensa da rendere a ciascuno secondo le sue opere (Apoc. 22, 12), mi dico che sarà molto perplesso con me, perché opere io non ne ho... Non potrà dunque rendermi secondo le mie opere. Ebbene, ho fiducia che mi renderà secondo le opere sue!
    Se, per dire l'impossibile, nemmeno il Signore vedesse le mie buone azioni, non me ne affliggerei. Lo amo tanto che vorrei fargli piacere col mio amore e con i miei piccoli sacrifici anche senza che egli sapesse che vengono da me. Sapendolo e vedendolo, sarebbe come obbligato a compensarmi... Non vorrei davvero dargli questo disturbo!
     Vorrei tanto essere mandata al Carmelo di Hanoi e soffrire molto per il buon Dio; vorrei andarci, se guarisco, per essere sola, per non avere consolazione, per non avere gioia sulla terra. Lo so bene che Dio non ha bisogno delle nostre opere e sono sicura che non sarei utile laggiù. Ma soffrirei e amerei. È questo che conta agli occhi suoi.
 1 Apoc. 22, 12.

Novissima Verba
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