sabato 4 gennaio 2014

sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura e a confessare la mia colpa

Nonostante il tempo che scorre sono sempre impreparato a farne buon uso. Non lasciarmi troppo nella tentazione. Fare la Tua volontà è mio desiderio. Credo che tu sei pronto a sciogliermi dal peccato, quando riesco a vincere la mia paura e a confessare la colpa. So che il tempo perduto prolunga la tua attesa nei miei confronti.
Credo che Dio è sempre presente nei momenti della mia vita e sempre pronto ad accogliermi quando riconosco i miei sbagli: quando non faccio buon uso del peccato, quando non benedico il Suo Nome, quando non accetto la Sua volontà, quando non trovo tempo per il bene, quando non mi arrischio ad aiutare mio fratello, quando indugio nei risentimenti?

6 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94

Tu sai, mio Dio,
che sono debole e impreparato al buon uso del tempo.
Non ti fidare troppo della mia resistenza alla tentazione,
non mi lasciare a lungo esposto nella prova.
Perché io voglio sinceramente
benedire il tuo Nome,
desidero realmente entrare nel tuo Regno,
sono certo che la tua volontà
è il compimento del mio bene.
Credo con tutto il cuore
che tu custodisci le cose buone
per le quali riesco a trovare il tempo,
affinché non vadano perdute.
E che sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto
nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura
e a confessare la mia colpa.
Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi,
e lo arrischio per venire in soccorso
della mancanza del mio fratello,
io so che il mio tempo si arricchisce
fino a cento volte, fin d'ora:
e molto mi viene perdonato.
E quando infine riconosco la stupidità della mia colpa,
e mi rivolgo contrito a te, Padre,
non incontro l'ombra del tuo risentimento,
ma soltanto la tenacia della tua fedeltà.
Scopro che il mio tempo perduto
fu per te il tempo dell'attesa
e il tempo insperabilmente ritrovato
è subito il tempo della festa.

venerdì 3 gennaio 2014

diffidando di te, incomincio a dissipare il tempo che mi doni in ciò che vale di meno dell'amore autentico e dura più poco della vita

Dissipo il tempo in ciò che è senza importanza, lontano dal tuo amore autentico. Voglio fare in fretta tutto e soprattutto non ho tempo  per gli altri. Non sono un grande peccatore ma sono gretto nel credere, nello sperare e nell'amare.
Riconosco che i miei peccati di perdita di tempo, di egoismo, di scarsa generosità, di freddo calcolatore, di mancanza di gioia nascono nella mancanza di fiducia nel Signore che mi fa dono di questa vita?

5 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94

Tu sai bene, mio Signore e mio Dio,
che allora, diffidando di te,
incomincio a dissipare il tempo che mi doni
in ciò che vale di meno dell'amore autentico
e dura più poco della vita.
Il mio tempo si fa frenetico e vuoto,
divento avaro del tempo che mi dai per altri
e spreco il tempo che tu trovi per me.
Il mio sguardo diventa piccolo ed egoista,
freddo e calcolatore.
Anche quando resisto, magari per viltà,
alle colpe più gravi
rendo più greve il tempo della vita umana
con la premeditata grettezza del mio modo di sentire:
e perfino di credere, di sperare, di volere bene.
Le scelte sono così regolate più dalla convenienza
che non dalla scoperta della tua dedizione.
E lasciano ampio varco per quella quota di arroganza,
di arrivismo, di ipocrisia,
che mi consentono di spremere al tempo che mi è dato
tutto il benessere che mi è possibile.

giovedì 2 gennaio 2014

dubbioso sulla qualità del dono ricevuto


Signore, la mia mancanza di fede nel tuo amore paterno mi fa sprofondare nell'angosia per il rimore di perdere il bene che mi hai donato, non ho fiducia piena che tu abbia tempo per me fino a sminuire la qualità del dono che ho ricevuto. Addirittura traviso il tuo sguardo benevolo, in un quadro di giudice severo.
Conosco che la vita che vivo è dono e mi lascio prendere dall'angoscia di perderla?
Mi comporto come uno che non crede che ci sia una vita eterna che mi sarà data in dono alla fine del mio tempo sulla terra?
La Tua seconda venuta è attesa con tremore per la sventura che temo?

4 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94


Tu sai bene, mio Dio,
che questa angoscia dipende anche dal timore
di perdere il bene che ho ricevuto e talora donato.
La gravità del mio smarrimento deriva pur sempre dal sospetto
che tu non abbia tempo per me;
che non ci sia affatto un tempo infinito
nel quale desideri accogliermi.
Tutto ciò mi rende incerto sul tempo che ora mi dedichi
e infine dubbioso sulla qualità del dono ricevuto.
Il risentimento,
accovacciato alla mia porta,
oscura i segni della tua benedizione e della tua promessa.
Mi sento addirittura minacciato e perseguitato
dallo sguardo che mi rivolgi.
La prospettiva della tua venuta
si associa all'immagine della sventura,
e ti sento bussare alla mia porta
con i colpi grevi e duri della morte annunciata.


mercoledì 1 gennaio 2014

In questo inizio dell'anno è importante ricordare l'unicità e irrepetibilità di ogni istante della nostra vita. 
Sono consapevole di non perdere tempo? 
Mi sforzo a vivere la mia vita senza copiarla o lasciarla plagiare da altri?

3 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94

Tu sai bene, mio Dio,
che spesso gli eventi del tempo ci allontanano da te.
Eventi a volte difficili
e al limite delle mie capacità di volere e di intendere.
Quando la durezza degli accadimenti mi turba,
quando la tua apparente distanza mi ferisce e mi svuota,
allora le forze mi abbandonano
e la speranza si indebolisce fino a venire meno.
In quei momenti sono molto fragile
ed esposto alla tentazione.
La tentazione di cedere all'angoscia del tempo che mi sfugge,
dove l'immagine di una fine che incombe inesorabile
prevale su quella del compimento che si avvicina.
Invece di affrontarla e di vincerla,
sono tentato di rimuovere l'angoscia
con l'ossessiva cura del mio corpo,
con la fuga dalla povertà e dalla malattia dell'altro,
con lo stordimento dei sensi e l'indurimento del cuore.
Non vedo più nulla alle spalle della mia nascita,
nulla di decisivo nella vita
e non scorgo più nulla oltre la mia morte.

martedì 31 dicembre 2013

solido e indistruttibile è il valore di cui è segno fin dal primo istante

Ieri abbiamo  sostato a riflettere e  ricordare che Dio non ci abbandona perchè siamo figli voluti con amore. Pertanto ci segue in ogni momento, ci cura; però generosamente ci ha consegnati alla libertà e alla responsabilità che ci rende uomini.
Siamo capaci di essere riconoscenti a questo Padre? 
Crediamo veramente di essere suoi figli amati? 
Ci ricordiamo di essere stati pensati fin dall'eternità e chiamati per nome? 
Ci sentiamo continuamente cercati anche quando ci allontaniamo e ci vergognamo delle nostre colpe? 
Sappiamo essere grati della libertà che ci ha concesso per essere responsabili all'amore che ci dà in ogni momento?

2 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94 

Io so, Padre,
che il tempo che tu mi dai è un dono sincero
e che diventa a tutti gli effetti il mio tempo.
Piccola traccia,
ma indelebile e irripetibile,
di un'esistenza personale che attraversa la vita del mondo:
tu la riconosci tra mille
col tuo sguardo infinitamente limpido e profondo.
Per quanto piccola, labile e leggera
sia la linea del tempo che la mia traccia percorre,
solido e indistruttibile è il valore di cui è segno
fin dal primo istante;
pura l'intenzione che vi si esprime;
indefettibili il vincolo e la promessa che l'accompagnano.
In ogni istante del tempo il dono si rinnova;
e con esso la certezza che,
anche se tutti mi abbandonassero,
sono desiderato almeno da te,
sono sommamente importante almeno per te.

lunedì 30 dicembre 2013

il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi perché ti sono figlio

Iniziamo oggi la pubblicazione di " quattordici bozze o tracce, quasi quattordici stazioni di una "via lucis" o "via aeternitatis", che si possono percorrere o di seguito o in ordine sparso, scegliendo runa o l'altra secondo l'inclinazione dello spirito...
La proposta ha la forma di una "preghiera-esame di coscienza sul tempo" e sulle diverse vicende che ci fanno passare dal nostro tempo al tempo senza tempo. Frutto della preghiera sarà il vivere con amore e pace il breve tempo terreno."

preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94

Io so, Padre,
che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi
perché ti sono figlio.
Un figlio voluto con amore,
teneramente concepito e pensato 
da un tempo immemorabile,
dato alla luce 
e chiamato per nome con giubilo festoso.
Un figlio con ogni cura seguito,
anche quando è affidato ad altre mani premurose.
Un figlio cercato in ogni abbandono,
anche quando per sua iniziativa si è perduto.
Un figlio generosamente consegnato alla libertà
e alla responsabilità che lo rendono
uomo e donna.

domenica 29 dicembre 2013

Il presepe, quello vero, quello dei vangeli, non ci ricorda forse il mantello di Dio, il mantello della sua compassione e della sua passione?

La conclusione va sulla misericordia di Dio, nato a Nazareth, uomo tra gli uomini che incita all'amore del prossimo.
e ancora BUON NATALE tutto l'anno.
dicembre del 2009 
Don Angelo Casati 
NATALE E IL MANTELLO DELLA COMPASSIONE

Oggi è il giorno di tutti i santi, ma non ci sono santi laici,
ci sono soltanto anime amorose che lasciano lungo la strada
il pomposo mantello dell'egoismo e indossano quello della compassione
con il quale ricoprono sé e gli altri.
Lei, carissimo cardinale Martini,
ha un amplissimo mantello di compassione, di passione per gli altri.
Col suo mantello ricopre anche me talvolta come il mio può ricoprire anche lei.
Per questo la Nera Signora non ci spaventa.
È per questo sia lei che io sentiamo nel cuore il messaggio
che incita all'amore del prossimo.
A lei lo invia il suo Dio e il Cristo che si è incarnato;
a me lo manda Gesù, nato a Nazareth o non importa dove,
uomo tra gli uomini,
nel quale l'amore prevalse sul potere".

Come non ringraziare il non credente
che con accenti commoventi mi ha ricordato il mantello?
Il presepe, quello vero, quello dei vangeli, non ci ricorda forse il mantello di Dio,
il mantello della sua compassione e della sua passione?
E che altro ci rimane se non ricoprirne noi stessi e gli altri?