sabato 28 aprile 2012

ciò che accade dentro, nel fondo


Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo mi sembra carica di significati: messaggi che mi sarebbe difficile comunicare ad altri, definire, tradurre in parole, ma che appunto perciò mi si presentano come decisivi. Sono annunci o presagi che riguardano me e il mondo insieme: e di me non gli avvenimenti esteriori dell’esistenza ma ciò che accade dentro, nel fondo; e del mondo non qualche fatto particolare ma il modo d’essere generale di tutto. Comprenderete dunque la mia difficoltà a parlarne, se non per accenni.
– Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore 

venerdì 27 aprile 2012

amo anche il tuo pianto


Erich Fried - Ma
La prima volta mi sono innamorato
dello splendore dei tuoi occhi
del tuo riso
della tua gioia di vivere
Adesso amo anche il tuo pianto
e la tua paura di vivere
e il timore di non farcela
nei tuoi occhi
Ma contro la paura
ti aiuterò
perchè la mia gioia di vivere
è ancora lo splendore dei tuoi occhi.

'L'amore è proprio questo: riconoscere una traccia del divino in un volto qualsiasi e riconoscerlo perché prima della sua nascita questo volto era già ed era una dimensione eterna.
L'uomo cercando il Creatore incontra l'amore e quando lo incontra lo dona a Dio perché lo prenda nel fascino del suo silenzio, quindi amore e morte e amore e anima sono la stessa congiunzione e perdere l'amato significa perdere qualcosa su cui abbiamo camminato per tanto tempo senza accorgerci che camminavamo sulla sua terra.'
'Chi possiede l'anima è a sua volta posseduto dall'amore dell'anima che non è narcisismo ma è fiore di poesia, proprio fiore di poesia, momento magico del deserto della scrittura.'
'Appartenere a qualcuno significa entrare con la propria idea nell'idea di lui o di lei e farne un sospiro di felicità.'

A. Merini, L'anima innamorata

giovedì 26 aprile 2012

una sovrabbondanza di benedizione

Dalla tua mano, o Dio,
noi vogliamo accettare tutto.
Tu stendi la tua mano
e abbatti i potenti nella loro stoltezza.
Tu l'apri, la tua dolce mano,
e tutto ciò che vive,
colmi di benedizione.
E anche se sembra che il tuo braccio
si sia abbreviato,
accresci la nostra fede
e la nostra confidenza
così che ti restiamo tutti fedeli.
E se sembra che alle volte
tu allontani da noi la tua mano,
oh fa' che allora noi sappiamo
che tu la chiudi soltanto
per raccogliere in essa
una sovrabbondanza di benedizione,
che tu la chiudi soltanto
per aprirla e riempire ogni cosa
che vive di benedizione.

SOREN A. KIERKEGAARD

mercoledì 25 aprile 2012

gravano sul mio cuore

Signore, nel momento della prova,
ora che il dolore e la trepidazione
gravano sul mio cuore,
guidami con la chiarezza della fede
a trovare in te l'aiuto e il conforto.

Lo Spirito Santo
mantenga in me la certezza
di essere tuo figlio
aiutandomi ad accettare tutto
dalla tua mano.
Persuadimi che tu, Padre,
disponi gli avvenimenti al mio bene,
rispettando la libertà umana.

Fa', o Cristo,
che nella certezza del tuo amore
io trovi la risposta a quelle domande
che superano questo mistero umano.
Fa' che senta
sulla mia strada dolorosa,
il tuo passo sicuro che non mi abbandona.

Credo in te, o Gesù,
perché sei la Verità.
Spero in te perché sei fedele.
Amo te, perché sei l'Amore.

CARD. GIOVANNI BATTISTA MONTINI

martedì 24 aprile 2012

Non andrò in qualche torre d'avorio

Signore!
No, resisterò
alla disperazione che viene,
e non fuggirò.

Non andrò in qualche torre d'avorio,
lontano dagli uomini,
fuggendo col pensiero questo mondo.

Voglio restare in mezzo a questo mondo, così com'è,
a questo mondo ove si lotta.

Voglio restare al mio posto.
Non sono gran che, certo.

Che cosa può,
in mezzo a tutto questo caos,
la piccola luce di una coscienza,
debole chiarore che la notte assorbirà?
E tuttavia, mio Dio,
devo adempiere quello
per cui sono stato creato.

Devo rendere testimonianza,
e dire, e mostrare agli uomini
che esiste qualcosa di diverso dal buio,
di diverso dalle urla di paura,
di diverso da questi discorsi incendiari,
dalle invasioni.

LUCIEN JERPHAGNON

lunedì 23 aprile 2012

trasformami come Tu mi vedi e mi vuoi

Padre, io tua figlia, mi consegno a Te, con tutto il baga­glio delle mie sofferenze, delle mie miserie, delle mie debo­lezze, delle mie impazienze, delle mie povertà!

Ti presento le mie lacrime, i miei sospiri, le mie gioie, le mie speranze, tutta me stessa e ti dico: prendimi così come io sono e trasformami come Tu mi vedi e mi vuoi!

Io abbandono nelle tue braccia misericordiose la creatura che io sono, perché Tu la fortifichi con la potenza del Tuo Spirito, perché Tu la purifichi con la tua grazia liberante e sanante, perché la illumini con la tua luce, perché Tu la con­duca e la diriga nelle vie della conversione e della salvezza!

Padre Santo, Padre mio, non lasciarmi cadere in tentazio­ne, liberami dal male, da ogni male, non permettere che io mi allontani mai da Te, dal tuo sguardo amoroso e misericordioso!

Ti adoro, Padre, ti benedico, ti lodo, ti glorifico nella glo­ria degli Angeli e dei Santi e con la Vergine Immacolata, con Gesù Salvatore del mondo, con lo Spirito Paraclito! Amen!


Anonima

domenica 22 aprile 2012

vittima dell’idolatria


Ove la figura dell’Uomo di Successo si manifesta in modo particolarmente visibile, la maggioranza cade vittima dell’idolatria, che è innanzitutto idolatria del successo stesso.
Essa diventa cieca nei confronti del diritto e dell’ingiustizia, della verità e della menzogna, dell’onestà e dell’abiezione. Non vede più che l’azione e il suo successo.
La facoltà del giudizio etico ed intellettuale si ottunde di fronte allo splendore del successo e al desiderio di partecipare in qualche modo ad esso.
Non si riconosce addirittura più che, con il successo, la colpa si cicatrizza; appunto perché (la colpa) non viene più affatto riconosciuta. Il successo diventa così semplicemente il bene.
Tale atteggiamento è genuino e perdonabile solo in uno stato di ebbrezza. Una volta rinsaviti lo si può adottare solo a prezzo di una profonda falsità interiore, solo ingannando consapevolmente se stessi. Si verifica allora una corruzione dell’anima da cui è difficile guarire.
D. Bonhoeffer, da “Etica”