sabato 26 giugno 2010

Oggetti Placcati Sulla mensola degli Argenti


Cadde così in basso – nella mia Stima -
Che lo sentii colpire il Suolo -
andare in pezzi sulle Pietre
In fondo alla mia Mente -
Eppure incolpai il Fato che lo frantumò – meno
Di quanto insultai Me stessa,
Per aver accolto Oggetti Placcati
Sulla mensola degli Argenti -
[E. Dickinson]

venerdì 25 giugno 2010

senza idee, non andiamo da nessuna parte

"Penso che nella società attuale ci manchi la filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo determinato, come la scienza che invece procede per soddisfare i suoi obiettivi. Ci manca la riflessione, pensare, necessitiamo del lavoro di pensare e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte"
Por Fundação José Saramago

"Se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a prevedere tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, anzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili, non arriveremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensiero."

(Tratto da "Cecità" - Josè Saramago)

Bisogna vedere quel che non si è visto,
veder di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si è visto in estate,
vedere di giorno quel che si è visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva...l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati...per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.

Josè Saramago 

la nostra tradizione culturale sostiene i valori durevoli, ma...

"La nostra epoca è caratterizzata da una netta ambivalenza in tutto ciò che riguarda il mutamento. Tutta la nostra tradizione culturale sostiene i valori durevoli, ma le condizioni della nostra attuale esistenza richiedono l'accettazione di mutamenti continui. Coltiviamo lo spirito d'avanguardia, e insieme ad esso il reazionarismo conservatore che ogni innovazione radicale produce. Allo stesso modo l'idea di copiare è caduta in disgrazia sia come processo educativo che come pratica artistica: eppure plaudiamo a ogni nuova produzione meccanica di un'era industriale nella quale il concetto di sperpero pianificato ha acquisito valore morale positivo e non è più riprovevole come lo era stato per millenni..."(George Kubler, The shape of time, 1972)

raccogliere i mie pensieri verso di Te.

O Dio, ti invoco di primo mattino.
Aiutami a pregare,
a raccogliere i mie pensieri verso di Te.
In me è oscurità, ma presso di te è la luce.
Io sono solo, ma tu non mi abbandoni.
Io sono pavido, ma Tu mi dai soccorso.
Io sono inquieto, ma presso di Te c'è pace.
Io sono nell'amarezza, ma presso di Te c'è il sostegno.
Io non comprendo le Tue vie, ma Tu conosci un cammino per me.
Dietrich Bonhoeffer

Ispirazioni

Ispirazioni.
"... l'ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C'è, c'è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall'ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un'incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L'ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un'incessante "non so".
Wislawa SzymborskaTutti i manuali di scrittura - creativa e professionale - amano ripetere che l'ispirazione in realtà non esiste. Per Wislawa Szymborska, invece, esiste eccome e soffia su tutti i mestieri. Basta non stancarsi di ripetere "non so", due paroline piccole, ma alate, come le definisce la poetessa polacca nel discorso tenuto in occasione del conferimento del premio Nobel per la letteratura nel 1996.

Temo che le parole giuste siano introvabili

Quando scriviamo, il viaggio
     è a volte facile e scorrevole,
     a volte arduo e faticoso.

Placare le acque scure del cuore;
    cogliere dai pensieri profondi
    il giusto nome delle cose.

Solo quando la revisione è precisa
    la costruzione regge
    solida e a piombo.

Temo che il mio calamaio,
   possa prosciugarsi,
  
che le parole giuste
   siano introvabili.

L'arte della scrittura di Lu Ji (Guanda, 2002), poema in prosa sulla scrittura redatto in Cina da un uomo di guerra nel III secolo d.C., ma di grandissima attualità e ispirazione

Primo impulso

Il poeta sta al centro
di un universo,
contempla l’enigma
e trae nutrimento
dai capolavori del passato.
Osservando lo scorrere delle quattro stagioni,
sospiriamo;
scorgendo il legame intimo tra le cose,
conosciamo
le innumerevoli vie del mondo.
Piangiamo le foglie strappate
dalle crudeli mani dell’autunno;
celebriamo ogni tenero
germoglio di primavera.
Il gelo autunnale
fa rabbrividire il cuore;
le nuvole estive fanno esultare lo spirito.
Imparare a recitare i classici;
cantare nella chiara virtù
degli antichi maestri.
Esplorare i tesori classici
dove nascono forma e contenuto.
Così mosso, accanto i miei libri,
e prendo in mano il pennello
per comporre questo poema.

giovedì 24 giugno 2010

Un nuovo giorno mi sta davanti.
O Dio, fammi riconoscere le possibilità che mi sono offerte.
Prendi possesso dei miei pensieri,
dei miei sentimenti e del mio volere,
affinché questo giorno diventi proficuo.
Sabine Naegeli

Signore è l'alba.
Fa' che io vada incontro nella pace
a tutto ciò che mi porterà
questo giorno.
Fa' che io mi consegni totalmente
alla tua santa volontà.
Donami in ogni momento la tua luce e la tua forza.
Qualunque notizia io riceva oggi,
insegnami ad accettarla nella quiete,
e nella fede salda
che nulla può accadere
se tu non lo permetti.
In ogni mia azione e parola
dirigi i miei pensieri
e i miei sentimenti.
In tutti gli eventi inattesi,
non farmi dimenticare che ogni cosa proviene da te!
Insegnami ad agire
con apertura e intelligenza
verso tutti i miei fratelli
e le mie sorelle
e verso tutti gli uomini,
senza mortificare o contristare nessuno.
Signore, donami la forza di portare
la fatica del giorno che si avvicina,
e di tutti gli eventi
inclusi nel suo corso.
Guida la mia volontà,
insegnami a pregare, a credere,
a perseverare, a soffrire,
a perdonare...
e ad amare!
 ( Uno Starec del Monastero di Optina )

le nostre vie non sono necessariamente le tue vie

Concedici, Signore, di capire che
le nostre vie non sono necessariamente
le tue vie,
che non possiamo penetrare pienamente
il mistero dei tuoi disegni.
Concedici di trovare la pace dove davvero la si può trovare!
Nella tua volontà, o Dio, è la nostra pace.
Thomas Merton

Andrò dove mi chiami,
disponibile per la tua libertà.
Sono nelle tue mani,
tu mi plasmi,
mi trasformi,
mi mandi.
Sono tuo servitore disposto ad accettare tutto.
Non voglio vivere per me,
ma per te, per la tua gloria.
Tommaso da Kempis
Signore,
dammi abbastanza forza
perchè cessi di occuparmi delle mie debolezze.
Tu sei un Dio che non si vergogna della nostra fragile natura,
poichè siamo fatti di polvere
e tu soffi la vita sulle ossa secche.
Tu pure sei un Dio vulnerabile,
poiché le ferite del tuo Figlio crocifisso
restano nel corpo del tuo Figlio risuscitato.
André Dumas
O mio aiuto,
mediante te compio opere buone.
In te voglio riporre
tutte le mie speranze
e rivestirmi della tua grazia.
Hildegard von Bingen
Eterno Dio,
tu adempi tutte le tue promesse.
La tua misericordia verso di noi dura in eterno;
è per noi una fonte ineasuribile e una salda certezza.
I disagi della vita non riusciranno mai a sopraffarci.
La tua misericordia e la tua fedeltà
ci accompagneranno e preserveranno sempre.
Esther Njock, Camerun

Resta con noi,
Signore,
non abbandonarci,
guidaci attraverso le tenebre alla luce;
resta, anche nella sera di questo mondo,
accanto a noi come aiuto e rifugio.
Johann Gottfried Herder
Signore, con te sono al sicuro;
se tu mi sostieni,
non ho nulla da temere;
se tu mi abbandoni,
non mi rimane alcuna speranza.
Del futuro so poco,
ma ho fiducia in te.
Dona ciò chè bene per me.
Prendi ciò che mi può danneggiare.
Che cosa sia l'uno o l'altro,
lo lascio alla tua decisione.

John Henry Newman
So poco del futuro,
ma ho fiducia in te.
Dammi ciò che è bene per me.
Toglimi ciò che mi può essere di danno.
A te voglio lasciare ogni cosa.
E quando mi arriveranno preoccupazioni e sofferenze,
aiutami a sopportare.
Fa' che io ti riconosca,
creda in te e ti serva.
 
John Henry Newman

noi ...di fronte a Te

Noi deponiamo di fronte a te ogni nostra preoccupazione,
affinché tu te ne prenda cura;
la nostra inquietudine, affinchè tu la plachi ;
le nostre speranze e i nostri voti affinchè sia fatta la tua volontà e non la nostra;
i nostri peccati affinchè tu li perdoni;
i nostri pensieri e i nostri desideri affinchè tu li purifichi;
tutta la nostra vita terrestre.
affinchè tu la conduca alla risurrezione di ogni carne alla vita eterna.
Karl Barth
Signore, nostro Dio!
Quando siamo delusi, non permettere che siamo disperati!
Quando siamo caduti, non lasciarci cadere a terra e morire!
No, proprio allora concedici di sentire
la tua vicinanza e il tuo amore che
hai promesso proprio a quelli
che hanno il cuore scoraggiato e rotto.
Karl Barth

GUIDA I NOSTRI PASSI…

Fin dal primo mattino a te,
o Padre, ci rivolgiamo,
perché sei l’unico nostro sostegno:
in te solo trova ristoro
la nostra sete infinita;
guida i nostri passi
con la luce della tua verità
fino a che potremo vedere
in pienezza il tuo volto.
Dio, che sei e che eri, e sarai,
per te la terra continua
a fiorire e a sperare;
per te fiorisce
anche il diritto e la giustizia:
e cioè, il tuo Figlio
continui a venire,
il tuo nome sorpassi ogni tempo
e risplenda più a lungo del sole.
A te, Padre, la gloria,
a te, Figlio, l’amore,
a te, Spirito, il canto.
Amen!
Turoldo

IL TEMPO CHE PASSA

Diventeremo vecchi tutti, un giorno,
entreremo nel silenzio,
distingueremo le cose importanti
da ciò che è inutile.
Un giorno si annebbierà il nostro sguardo,
stanchi muoveremo i passi,
i colori della sera
segneranno il nostro tramonto.
Conosco un uomo vecchio,
ha sempre portato gravi pesi,
non si è sottratto alla fatica.
Penso al suo volto calmo e silenzioso,
alla saggezza di tanti percorsi solitari.
La sua vita era dura: povertà e miseria,
eppure il tono tranquillo della voce
non evoca amarezze, ma bontà.
Diventeremo vecchi e stanchi.
Preghiamo, perché le nostre voci
diventino più miti e indulgenti
e i nostri volti specchi della pace.
Viola Renvall (da: Joerg Zink, Come pregare, Claudiana, Torino, 1988)

O Dio,
Signore degli anni e dei giorni,
mi hai donato molto tempo.
Un passato alle mie spalle,
un futuro ancora aperto.
Il tempo era mio e sarà mio,
ma il tempo proviene da te.
Ti ringrazio per ogni istante
scandito dal mio orologio,
per ogni mattino
che vedo al risveglio.
Non ti chiedo di darmi più tempo.
Ti chiedo di rendermi calmo,
disposto a riempire i miei giorni.
Aiutami a riservare
un po' di questo tempo
libero da impegni e da doveri
per meditare in silenzio;
un po' di tempo per lo svago,
un po' per chi aspetta il mio conforto
e lascio spesso ai margini.
Ti chiedo scrupolosità e attenzione
per non sciupare i miei giorni
e rendere vano e morto il tempo.
Ogni ora
è come un piccolo lembo di terra.
Vorrei solcarla con il mio aratro,
gettarvi dentro amore,
pensieri e parole
che portino buon frutto.
Benedici la mia giornata!
( JÖRG ZINK )

Signore, noi sappiamo
che tu vuoi un mondo migliore.
Percepiamo la tua volontà,
ma non sappiamo come realizzarla.
Aprici gli occhi.
Dacci fantasia.
Donaci forza per agire senza paura.
Trasforma il mondo, servendoti di noi,
tuoi strumenti.
Signore, noi crediamo,
soccorri la nostra incredulità.
Jörg Zink
Come pregare
Claudiana 2008


 

mercoledì 23 giugno 2010

PER SOPPORTAR NOI STESSI

PER SOPPORTAR NOI STESSI

  "La percezione di possanza estetica ci dà modo di imparare a parlare con noi stessi e a sopportare noi stessi. Il vero uso di Shakespeare e di Cervantes, di Omero e di Dante, di Chaucer o di Rabelais, consiste nell'aumentare la propria crescente interiorità. Leggere in profondità [...] non farà di te una persona migliore o peggiore, un cittadino più utile o più dannoso. Il dialogo della mente con se stessa non è innanzitutto una realtà sociale. Tutto ciò che [...] può apportare, consiste nell'adeguato uso della propria solitudine, quella solitudine la cui forma conclusiva è il proprio confronto con la propria mortalità"

(Harold Bloom, Il canone occidentale)

martedì 22 giugno 2010

davanti a qualcosa che era infinitamente compiuto


‘Avrebbe voluto dirle che mentre la guardava, quella sera, rannicchiata là nel buco, così ordinata e pulita – pulita -, lui aveva provato una specie di pace che poi non gli era più successo di ritrovare, o almeno poche volte, e davanti a un paesaggio o fissando lo sguardo di un animale. Gli sarebbe piaciuto spiegarle esattamente quella sensazione, ma sapeva che la parola pace non bastava a descrivere quello che gli era successo, e d’altra parte non gli veniva in mente altro, se non forse l’idea che era stato come trovarsi davanti a qualcosa che era infinitamente compiuto.’
[da "Senza sangue" - A. Baricco]

lunedì 21 giugno 2010

Ieri su San Nativo Digitale è stata pubblicata una storia che mi ha colpito e che sinceramente non conoscevo. La voglio offrire anche a voi per utilizzarla a scuola il prossimo anno. Spero vi piaccia.
Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d’attesa di un grande aeroporto.
Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo,decise di comprare un libro per
ammazzare il tempo. Comprò anche un pacchetto di biscotti. Si sedette nella sala VIP per
stare più tranquilla. Accanto a lei c’era la sedia con i biscotti e dall’altro lato un signore che
stava leggendo il giornale. Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l’uomo ne
prese uno, lei si sentì indignata ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro. Tra lei e
lei pensò “ma tu guarda se solo avessi un po’ più di coraggio gli avrei già dato un pugno…”.

Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto a lei, senza fare un minimo cenno
ne prendeva uno anche lui. Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna
pensò: “ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!!”. L’uomo
prima che lei prendesse l’ultimo biscotto lo divise a metà! “AH, questo è troppo” pensò e
cominciò a sbuffare e indignata si prese le sue cose il libro e la sua borsa e si incamminò
verso l’uscita della sala d’attesa. Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia era passata, si
sedette in una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l’attenzione ed evitare altri
dispiaceri. Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando… nell’aprire la borsa vide
che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno. Sentì tanta vergogna e capì
solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quel uomo seduto accanto a lei che
generosamente aveva diviso i suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, nervoso o superiore al
contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell’orgoglio.
LA MORALE:
Quante volte nella nostra vita mangeremo o abbiamo già mangiato i biscotti di un altro senza
saperlo? Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male delle
persone, dobbiamo guardare attentamente le cose, molto spesso non sono come sembrano!

"Perché il Tempo mi ha aiutato?"

C'era una volta un’isola sulla quale vivevano tutti i sentimenti e i valori: la Felicità, la Tristezza, la Conoscenza e tutti gli altri, compreso l'Amore.

Un giorno fu annunciato loro che l'isola stava per sprofondare, così tutti prepararono le loro barche e lasciarono l'isola. Solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza, su una barca imponente, passò vicino all'Amore, che le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?" - "Non posso, c'è molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te".

L'Amore allora decise di chiedere alla Vanità che stava passando su un magnifico vascello: "Vanità, per favore, aiutami!" - "Non ti posso aiutare, Amore. Tu sei tutto bagnato e potresti sporcare la mia barca". - rispose la Vanità. Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto: "Tristezza lasciami andare con te". - "Oh... Amore, sono così triste che ho bisogno di stare da sola!". Anche la Felicità passò di fianco all'Amore, ma era così contenta che non sentì la sua richiesta d'aiuto.

All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti porterò via con me". Era un vecchio. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il suo nome.

Quando arrivarono sulla terraferma, il vecchio se ne andò. L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese alla Conoscenza: "Chi mi ha aiutato?". "E' stato il Tempo" - rispose la Conoscenza. "Il Tempo?" - chiese l'Amore - "Perché il Tempo mi ha aiutato?". La Conoscenza, sorrise piena di saggezza e rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto sia grande l'Amore".

Non c'è medicina più forte

UNA BUONA MEDICINA
(da: "L'Amicizia Spirituale" di Aelredo di Rievaulx)
Non c'è medicina più forte
O più efficace o più eccellente
Per le nostre ferite
In tutte le cose terrene
Che avere chi soffra con noi
In ogni sventura
E goda nei successi.
L'amicizia rende dunque
La prosperità più splendida
E l'avversità più leggera
Dividendola un po' ciascuno.
In ogni azione, in ogni ricerca
Nella certezza, nel dubbio
In ogni evenienza
In ogni disavventura
In segreto e in pubblico
In ogni decisione
In casa e fuori
Dovunque l'amicizia è gradita
L'amico è necessario
Il suo favore è utile.

domenica 20 giugno 2010

delusione vera

Tra vent'anni non sarete delusi 
delle cose che avrete fatto.
Ma da quelle che non avrete fatto. 
Allora levate l'ancora,
abbandonate i porti sicuri, 
catturate il vento nelle vostre vele,
esplorate, sognate, scoprite.
-Mark Twain-

benedizione

Io bacio i tuoi occhi, 
affinchè il pianto vi scompaia,
io bacio la tua fronte, 
affinchè il dubbio vi scompaia,
io bacio il tuo cuore, 
affinchè la sofferenza vi scompaia,
io bacio le tue labbra 
perchè l'amore 
si rinnovi e 
sia eterno!
postato da ilmercantedisogni.splinder.it

tempo

La vita si divide in tre momenti:
passato,presente, futuro.
Di questi il presente è breve, 
il futuro dubbio,
il passato certo.
Su quest'ultimo la sorte ha perduto ogni potere:
il passato non può più dipendere dal capriccio di alcuno.
.....è la parte sacra e inviolabile del nostro tempo:
sta al di sopra di tutti gli eventi umani,
fuori dal dominio della sorte,
non presenta incognite, 
non è toccata da povertà o malattie, 
non può essere sconvolta 
nè esserci strappata:
la si possiede così com'è per sempre, senza brividi...
basta un cenno 
e il passato ci starà davanti
e lo potremo valutare 
e trattenere...
Il presente è brevissimo, 
tanto da poter sembrare inesistente; 
infatti è sempre in movimento,
scorre, precipita, cessa di essere 
ancora prima di arrivare...
SENECA

La fretta 
C'è un'eccitatissima perversione della vita ed è la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorrerebbe.
Battere i primati non è solo una questione sportiva alla quale tutto si sacrifica, compresa la vita stessa, con imprese talora folli e perfino assurde e false (il doping insegna).Ormai l'accelerazione in ogni atto,  la frenesia del movimento, l'intolleranza nei confronti di ogni ostacolo o remora sono divenute il vessillo della nostra società.Aveva ragione, perciò, lo scrittore americano Ernest Hemingway(1899-1961) quando nelle sue storie di caccia delle Verdi colline d'Africa definiva questo atteggiamento una perversione.Eccitante, certamente, perchè ti illude di moltiplicare opere e risultati, in realtà pericolosa perchè alla fine crea solo persone superficiali, incapaci di ascolto e di serenità, di relazioni autentiche e di creazioni durature.
Tutto si consuma in un baleno, non si approfondisce e non si sedimenta nulla.L'eccesso colpisce per un istante ma non scava mai oltre alla superficie.Si pensi solo all'amore: oggi non c'è più preparazione, corteggiamento, fremito dell'attesa, crescita dei sentimenti, scoperta dell'intimità.No, tutto si consuma in un incontro, riducendo tutto ad un contatto di corpi che rimangono privi di anima.Aveva ragione lo scrittore tedesco Michael Ende quando, nella sua Storia infinita, osservava che "siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci".Reimpossessiamoci, allora, del nostro tempo, gustiamo ancora la quiete, la pacatezza ed il silenzio, ritroviamo la capacità del dialogo e dell'ascolto.                                                                              Gianfranco Ravasi

prendere coscienza

Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate.
Quando la porta della gioia si chiude, subito se ne apre un'altra; ma spesso restiamo incantati a guardare la porta chiusa, e non ci accorgiamo di quella aperta.

Desidero fortemente compiere un'opera grande e nobile, ma è mio dovere compiere opere piccole come se fossero grandi e nobili.
Helen Keller

la cosa più preziosa che abbiamo: la nostra diversità

La vita ci chiama per non farci essere come tutti gli altri, per stare alla larga dai luoghi comuni, dai pensieri, dagli schemi, dal passato che ci tolgono gli anni di vita gioiosa e ci impediscono di vivere la cosa più preziosa che abbiamo: la nostra diversità.Compito straordinario in un'epoca in cui tutti vogliono assomigliare a tutti, in cui il lifting di massa ci sta rivelando che essere autentici è diventata una cosa marginale....
STO FACENDO QUALCOSA PER ME
E la felicità nasce da qui, dall'imparare a stare con se stessi senza dirsi nulla, senza giudicarsi,accogliendo ogni stato d'animo.Questo è quello che posso fare per me, non cercare di migliorare, non cercare di assomigliare a qualcuno, ma semplicemente stare con me!E allora tutto, ogni miracolo è possibile.E allora la felicità verrà a trovarci senza motivo.Sarà una sorpresa,,,,

Schiavi del senso di colpa

La capacità di perdonare dipende dalla capacità di perdonarci?

«Certamente – conferma Guzzi –. Qual è infatti la nostra peggiore colpa, quella che ci pesa di più sul cuore? Non è forse proprio la colpa di tradire noi stessi, di perderci per sentieri scelti da altri, di smarrire il filo della nostra vita? Non soffriamo un po’ tutti di questo senso di estraneità rispetto alle cose che facciamo, al lavoro che svolgiamo, alle tante relazioni senza anima che siamo costretti ad intessere ogni giorno? E la nostra società tecnica e mercantile non fa poi di tutto affinché ci perdiamo nel suo labirinto di specchi, di fantasmagorie, di microgratificazioni: dal gelatino al wurstel, dal viaggetto alle Maldive fino all’automobile presa a rate? E allora parlare oggi di perdono significa innanzitutto ricordarci che è possibile uscire da questi labirinti dell’alienazione, significa incominciare a chiederci con grande umiltà e concretezza: ma la vita che sto conducendo è proprio ciò che desidero vivere? Poi, risanati, saremo anche in grado di controllare la nostra aggressività e di perdonare gli altri».

Perdonarci significa insomma avviare un processo di profonda revisione delle nostre priorità. C’è però in noi la sensazione di essere dentro un sistema di cui magari non condividiamo le regole ma da cui non sappiamo o possiamo sottrarci. La vita ha i suoi ritmi sferzanti, la politica collassa, gli squilibri economici mondiali e le crisi internazionali seminano paura e incertezza. Scricchiolano i punti di riferimento di un tempo: la famiglia, il lavoro stabile, la solidarietà. Mentre crolla la fiducia nelle istituzioni. L’Eurispes riporta dati allarmanti: un italiano su due non si fiderebbe della politica, delle forze dell’ordine, dei sindacati e persino della Chiesa. Una crisi di senso che non è solo italiana se 58 mila europei si suicidano ogni anno. Siamo al capolinea?

«È vero, siamo a un punto di svolta, ma anche di fronte a una grande possibilità di cambiamento – replica Guzzi –. Fino ad oggi il maggior pericolo per l’esistenza dell’uomo è stato individuato in alcuni fenomeni planetari come l’insotenibilità ambientale, i cambiamenti climatici o gli squilibri spaventosi della globalizzazione economica. Nessuno ha mai sottolineato abbastanza l’insostenibilità psicologica ed esistenziale in cui stiamo precipitando. Il mondo contemporaneo è lontano dalle nostre reali esigenze, perché è divenuto ormai l’insieme di tutte le nostre vite alienate, di tutti i nostri progetti impropri e assurdi, di tutto ciò che non dovremmo essere. E così, le nostre vite personali, i nostri orari di lavoro, la nostra solitudine urbana, il deserto relazionale che cresce, l’immiserimento delle nostre comunicazioni stanno assumendo caratteri allarmanti di insostenibilità. La grande novità e opportunità del nostro tempo è che le persone vivono una grande pressione sulla propria pelle. In cuor loro percepiscono che così non si può andare avanti».

Concedici di vedere i nostri peccati

Signore delle nostre vite
allontana da noi
lo spirito dell’ozio
della tristezza
del dominio
e le parole vane.

Accorda ai tuoi servi
lo spirito di castità
di umiltà
di perseveranza
e la carità che non viene mai meno.

Sì, nostro Signore e nostro Re
concedici di vedere i nostri peccati
e di non giudicare i fratelli
e tu sarai benedetto
ora e nei secoli dei secoli.
Amen.

Efrem il Siro