sabato 21 aprile 2012

colmata d'antico pianto

C'é tanta solitudine in quell'oro.
La luna delle notti
non é la luna che
il primo Abramo vide.
I lunghi secoli dell'umano vegliare
l'han colmata d'antico pianto.
Guardala.
È il tuo specchio.

Jorge Luis Borges

venerdì 20 aprile 2012

inginocchiarsi e guardarla da vicino


Diceva in una sua intervista anni fa Ermanno Olmi: "Non si può amare un bosco, se lo si vede solo come una fabbrica di ossigeno. L'amore nasce da un rapporto diretto e c'è un solo modo per conoscere la foresta: inginocchiarsi e guardarla da vicino".
Forse potremmo continuare all'infinito: c'è solo un modo per conoscere Dio, per conoscere una donna, un ragazzo, una città, un prato…: "inginocchiarsi e guardarli da vicino". Guardare gli altri a millimetro di occhi, di viso e di voce, e non da lontano, guardare da innamorati in silenzio.
Se vedessimo la terra, l'umanità, la nostra casa, ogni creatura che incrociamo nella vita con occhi che accarezzano nel silenzio e non invece con aneliti predatori, quante cose cambierebbero. Allora le parole nascerebbero lievi e non di pietra:
"Le parole che pronunciamo" scriveva anni fa un teologo psicoterapeuta, che amo, Eugen Drewerman "dovrebbero essere come il vento che soffia tra le foglie della vigna, leggero, fecondante, tenero. I nostri occhi dovrebbero essere caldi, luminosi come il sole nel cielo, come il sole che allontana ogni paura e scioglie il terreno per le piante che vogliono crescere alla luce e dà ai frutti, che stanno maturando, il coraggio di svilupparsi e dona loro la dolcezza quando giungono alla pienezza della maturazione. Le nostre mani e il nostro agire dovrebbero essere delicati come una pioggia mattutina e come la rugiada sulle foglie". Angelo Casati

giovedì 19 aprile 2012

un tempo per il silenzio


Seguendo la scansione sapiente del libro del Qoelet potremmo dire che c' è un tempo per parlare, ma c'è anche un tempo per tacere, un tempo per il silenzio
Dentro, lasciatemi dire, una stagione, la nostra, di parole e di rumore. Non so se qualche volta anche voi siate presi da questo desiderio, che a volte riconosco in me, forse desiderio un po' folle, di uscire nella notte e ascoltare il silenzio delle stelle. Veniamo, so che esagero, dal paese del disgusto. Dal rumore delle parole. Assordante, impenitente. Un inferno in terra. E più si è vuoti, più si consumano parole. Più si è maschere, più ci si esibisce. Finisce che per disgusto spengo il televisore. Spengo i volti truccati. Spengo la menzogna.
Le parole per impazzimento hanno smarrito il loro suono. Sono usate per dire il contrario del loro suono, non hanno più la pesantezza del reale, hanno la leggerezza del nulla. Ascolto, chiudo. E dico: è il nulla. E poi parlano di nichilismo! Loro che sono giullari del nulla, giganti del nulla. Vorrei uscire nella notte e ascoltare il silenzio delle stelle. Per un bisogno di sincerità, innanzitutto con me stesso.
Angelo Casati

mercoledì 18 aprile 2012

brevità della nostra giornata

Cristo, so di essere amato
per quello che è propriamente mio:
la mia povertà;
e sento il bisogno di amare
per quanto in proporzione
mi venne e mi viene ogni giorno perdonato.
Credo nell'inestimabile dono della libertà,
che illumina ma non costringe.
So di portare dentro
la presenza, il fermento
di una speranza che va al di là
della brevità della nostra giornata.

Sento che la vita
ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare,
senza sentirsi colpevoli:
la vita è un dovere,
la vita è un costo,
la vita è un impegno,
la vita bisogna guadagnarsela.

Mettiamo un attimo di silenzio
e di raccoglimento sulla nostra giornata:
un pochino di coraggio
per poter mantenere fedeltà
al proprio impegno quotidiano
e alimentare quella lampada della speranza,
senza la quale non è possibile vivere.


PRIMO MAZZOLARI

martedì 17 aprile 2012

in genere non lo sa

La gente crede di sapere quello che vuole ma in genere non lo sa. 
Certe volte però se è fortunata lo ottiene comunque. 
Io sono sempre stato fortunato. Fin dalla nascita. Altrimenti non sarei qui. 
Di guai ne ho avuti parecchi. (...) 
La gente si lamenta sempre delle cose brutte 
che gli capitano senza che se le sia meritate 
ma non parla mai delle cose belle. 
Di cosa ha fatto per meritarle. 
Io non ricordo di aver mai dato a nostro Signore motivi particolari per sorridermi. 
Però lui mi ha sorriso.
Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi

lunedì 16 aprile 2012

Mi dai la Grazia della Tua Onnipotenza

Dio mio

Se guardo verso il futuro,
m' investe la paura.
Ma perché inoltrarsi nel futuro?
Mi è cara solo l' ora presente.
Perché il futuro forse non albergherà nella mia anima.

Il tempo passato non è mio potere
Per cambiare, correggere o aggiungere qualche cosa.
Né i sapienti, né i profeti han potuto far questo.
Affidiamo pertanto a Dio ciò che appartiene al passato.

O momento presente,
Tu mi appartieni completamente.
Desidero utilizzarti per quanto è mio potere.
E nonostante io sia piccola e debole,
Mi dai la Grazia della Tua Onnipotenza.

Perciò, confidando nella Tua Misericordia,
avanzo nella vita come un bambino,
e un giorno Ti offro il mio cuore
infiammato d' amore per la Tua Maggior Gloria.
Grazie! Amen

(Santa Faustina Kowalska dal libro "Santa Faustina Kowalska")

domenica 15 aprile 2012

Insegnami a gridare verso di Te

Cristo,
Signore della creazione,
insegnami a gridare verso di Te,
strappami dal mio peccato.

Signore di perdono,
tu sei la misericordia che salva.

Strappami dallo scoramento,
donami la memoria
della tua misericordia che salva.

Signore, che fai meraviglie.

Tutta la mia vita entri nel tuo amore;
aprimi il cuore,
insegnami a pregare


Pierre Griolet