venerdì 28 maggio 2010

Chi ama il Rosario non è uno specialista della ripetizione meccanica. È, piuttosto, uno abituato a ricominciare sempre. Nel Rosario come nella vita. (Don Alessandro Pronzato)

La preghiera è la condizione per l'innesto della causalità misteriosa della bontà divina nel circuito incerto e infermo della causalità umana.(Paolo VI) 
"Il rosario o salterio della beatissima vergine Maria è un modo piissimo di orazione e di preghiera a Dio, modo facile alla portata di tutti, che consiste nel lodare la stessa beatissima Vergine ripetendo il saluto angelico, per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di David, interponendo ad ogni decina la preghiera del Signore, con determinate meditazioni illustranti l'intera vita del Signore nostro Gesù Cristo». Riproponiamo la definizione di Pio V.
La dottrina di Pio V si può sintetizzare: a. necessità della preghiera per superare difficoltà di guerre e altre calamità; b. il rosario inventato da s. Domenico è un mezzo semplice e alla portata di tutti; c. tale mezzo si è rivelato di grande efficacia contro le eresie e i pericoli per la fede e ha operato numerose conversioni; d. raccomanda la recita del rosario a tutto il popolo cristiano.
Con acume Leone XIII vide nel rosario «una maniera facile per far penetrare ed inculcare negli animi i dogmi principali della fede cristiana». Riguardo ai mali della società, il papa della Rerum novarum incoraggia e invita a questa preghiera per superare l'avversione al sacrificio e alla sofferenza ponendo la propria fede e il proprio sguardo sulle sofferenze di Cristo; l'avversione alla vita umile e laboriosa si supera da parte del cristiano meditando sull'umiltà del Salvatore e di Maria; l'indifferenza verso i misteri della vita futura e l'attaccamento ai beni materiali si guariscono meditando e contemplando i misteri della gloria di Cristo, di Maria e dei santi. 
Pio XII «Benché non ci sia un unico modo di pregare per conseguire questo aiuto, tuttavia noi stimiamo che il santo rosario sia il mezzo più conveniente ed efficace: come del resto chiaramente dimostrano sia l'origine stessa, più divina che umana, di questa pratica, sia la sua intima natura... Non esitiamo ad affermare di nuovo pubblicamente che grande è la speranza che Noi riponiamo nel santo rosario per risanare i mali che affliggono i nostri tempi. Non con la forza, non con le armi, non con l'umana potenza, ma con l'aiuto divino ottenuto per mezzo di questa preghiera, forte come Davide con la sua fionda, la chiesa potrà affrontare impavida il nemico infernale...».  
Paolo VI«Meditando i misteri del s. rosario noi impareremo, sull'esempio di Maria, a diventare anime di pace, attraverso il contatto amoroso e incessante con Gesù e coi misteri della sua vita redentrice». Questa grande preghiera "pubblica e universale" potrà essere detta «nella sua forma stabilita da s. Pio V» oppure «anche in quelle più recenti, che, col consenso della legittima autorità, lo adattano alle necessità odierne». 

 

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