venerdì 8 giugno 2012

sviluppare una sana autostima


Per sviluppare una sana autostima bisogna imparare a perdonare a se stessi quello che si è e quello che non si è, quello che si ha e quello che non si ha. Comprendere la nostra fragilità e la nostra vulnerabilità. Non si tratta di indulgere in modo lassista nei confronti dei nostri difetti, vizi o debolezze: ma di non fame una malattia e di non stupirci più di tanto della loro presenza. Talvolta siamo talmente esigenti con noi stessi da non riuscire a perdonarci neanche quando non avremo potuto comportarci in modo diverso.
F. Perls scriveva che spesso siamo divisi in due aree: una parte vittima e una parte carnefice. Il carnefice è riconoscibile dalle esigenze morali e da un forte senso del dovere, in realtà le sue richieste sono corrette, egli ha ragione e quello che richiede è sostanzialmente giusto. Ma lo esige in modo aggressivo e violento. La vittima è la parte infantile di noi stessi, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti, amante del gioco, della compagnia, dell'ozio, del divertimento, delle cose che danno soddisfazione, del piacere...; ma essa si sente continuamente rimproverare ed,opprimere dal carnefice, con conseguente senso di colpa, di autobiasimo. Se permane questa frattura fra questi due protagonisti della vita interiore, il soggetto sperimenterà ansia, angoscia, paura e timore e non sarà mai in pace con se stesso. Solo quando i due cominceranno ad avvicinarsi, a dialogare e comprendersi, si otterrà la pacificazione interiore. Cerchiamo, allora, di migliorarci e di progredire, in modo tranquillo, sereno, fiducioso. Anzi, come ci ricordava in continuazione Francesco di Sales, approfittiamo del­le nostre stesse debolezze e cadute per diventare più attenti, più devoti e più umili. Scoraggiarsi, o innervosirsi, o adirarsi, o stupirsi delle nostre debolezze è un segno di orgoglio, insegnava il vescovo di Ginevra. Fare la pace con se stessi implica di smettere di essere i carnefici di noi, angustiandoci e deprimendoci con i nostri sensi di colpa. 
Giuseppe Brondino - Mauro MarascaAUTOSTIMA
La ris
coperta del proprio valore

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