domenica 1 luglio 2012

una vita intensa non si­gnifica una vita agitata


L'arte di riposarsi 
          Siamo molti a vivere sottoposti a un duro ritmo di lavoro che ci va logorando con l'andare dei mesi. Per questo, all'ar­rivo dell'estate, tutti cerchiamo in un modo o in un altro un tempo di riposo che ci aiuti a liberarci dalla tensione, dalla fatica e dal logorio che abbiamo accumulato nel cor­so dei giorni.
          Ma che significa riposare? È sufficiente recuperare le no­stre forze fisiche, prendendo il sole per ore e ore su qual­che spiaggia? È sufficiente dimenticare i nostri problemi e conflitti sommergendoci nel fracasso delle nostre feste e sagre? Al ritorno dalle vacanze, più di uno avverte inte­riormente di averle perse. Il fatto è che anche nelle vacan­ze possiamo cadere nella tirannia dell'agitazione, del chias­so, della superficialità e dell'ansia del godimento facile ed estenuante. Non tutti sanno riposare. E forse l'uomo mo­derno ha urgente bisogno di essere iniziato all'arte del ve­ro riposo.
          Abbiamo bisogno, anzitutto, di incontrarci in modo più profondo con noi stessi e di cercare quel silenzio, quella calma e quella serenità che tante volte ci mancano duran­te l'anno, per ascoltare il meglio che si trova in noi e in­torno a noi.
          Abbiamo bisogno di ricordare che una vita intensa non si­gnifica una vita agitata. Vogliamo avere tutto, accaparrar­ci e godere tutto. E ci circondiamo di mille cose superflue e inutili che soffocano la nostra libertà e spontaneità.
          Dobbiamo riscoprire la natura, contemplare la vita che pro­rompe accanto a noi, fermarci davanti alle piccole cose e alle persone semplici e buone. Sperimentare che la felicità ha poco a che fare con la ricchezza, i successi e il piacere facile.
          Abbiamo bisogno di ricordare che il senso ultimo della vi­ta non si esaurisce nello sforzo, nel lavoro e nella lotta. Al contrario, si rivela più chiaramente nella festa, nella gioia condivisa, nell'amicizia e nella convivenza fraterna.
          Abbiamo però bisogno, inoltre, di radicare la nostra vita in questo Dio «amico della vita», fonte del vero e definiti­vo riposo. Può riposare il cuore dell'essere umano senza incontrarsi con Dio? Ascoltiamo con fede le parole di Ge­sù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». 
José Antonio Pagola

Nessun commento:

Posta un commento