martedì 26 marzo 2013

D'improvviso lo spettacolo assumerà un nuovo volto

Poniamo che un tizio volesse strappare la maschera a degli attori che sostengono la loro parte su di un palcoscenico e rivelare agli spettatori le loro facce vere e reali. Non guasterà costui tutta la finzione scenica e non meriterà d'esser preso per matto furioso e cacciato dal teatro a sassate? D'improvviso lo spettacolo assumerà un nuovo volto: prima c'era una donna, ora c'è un uomo, prima un vecchio, ora un giovane; chi era re, d'un colpo è divenuto una canaglia e chi era un dio, lì per li ci appare un omiciattolo. Ma togliere l'illusione significa mandare a monte tutto quanto il dramma, poiché proprio l'inganno della finzione scenica incanta l'occhio dello spettatore. Orbene! Che cos'è la vita dell'uomo, se non una commedia, in cui ognuno va coperto d'una maschera sua particolare e ognuno recita la sua parte, sinché il regista lo allontana dalla scena? Sempre il regista affida al medesimo attore il compito ora di mettersi addosso la porpora regale e ora gli stracci d'un miserabile schiavo. Dunque sul palcoscenico tutto è posticcio, ma la commedia della vita non si svolge in un modo diverso".
Erasmo da Rotterdam

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