giovedì 4 aprile 2013

allora saprò pregare anche nel momento della grande tentazione che è la sofferenza

Signore, sono limitato in tutto: salute, conoscenze, abilità. 
Ma l’amore, in me, non ha limiti, se non quelli imposti dal mio egoismo... 
Signore ho fuggito la santità, ho avuto paura, sono sceso a compromessi, ho esitato, calcolato, quando c’era invece bisogno di dare tutto...  
Signore, eccomi qui: con tutta la mia viltà e i miei sciocchi desideri. Dammi il tuo aiuto. Ho bisogno della tua bontà infinita. Dimentica il cattivo amico che sono stato... 
Desidero iniziare con Te un’amicizia nuova, un’amicizia giovane e ardente, un’amicizia in cui tutto è in comune, un’amicizia per la vita e per la morte... 
Signore, ponimi di nuovo al posto di combattimento, in un luogo dove io possa resistere con fermezza, con l’aiuto della tua grazia, della tua forza... 
(Pierre Lyonnet)
Del gesuita Pierre Lyonnet, nato in Francia nel 1906, sappiamo davvero poche cose. Ma ci bastano. Gravemente malato fin dagli anni del suo noviziato, fu ordinato prete nel 1937. Alternò a lunghi soggiorni in clinica il suo servizio presso lo studentato di Fourvière e nel 1939 presso il collegio di Saint Etienne, dove morì il 23 gennaio 1949. Conserviamo di lui testi di intensa spiritualità. Come questo, davanti al Crocifisso: 
“Ora, Signore, non prego più: 
ti invito ad ammirarmi. 
No, mio Dio, non vi sono ricchezze in me 
che tu non ve le abbia poste, 
nessuna virtù che non sia dalla tua grazia. 
Custodiscimi umile e forse allora saprò pregare 
anche nel momento della grande tentazione 
che è la sofferenza”. 

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