domenica 7 luglio 2013

Vengo soltanto, o Madre, per poterti guardare. Guardarti, piangere di gioia, sapere questo: io sono tuo figlio e tu sei qui.


E’ mezzogiorno.
Vedo la chiesa aperta.
Bisogna entrare.
Madre di Gesù Cristo, non vengo a pregare.
Non ho niente da offrire e nulla da chiedere.
Vengo soltanto, o Madre, per poterti guardare.
Guardarti, piangere di gioia, sapere questo:
io sono tuo figlio e tu sei qui.
Solo per un istante mentre tutto si ferma.
Mezzogiorno!

Essere con te, Maria,
in questo luogo dove sei tu.

Non dire niente,
guardare il tuo volto,
lasciare che il cuore canti il suo linguaggio.

Non dire niente,
ma solo cantare,
perchè il cuore è troppo pieno,
come il merlo segue una sua logica in certi suoi versetti improvvisi.
Perché sei bella, Immacolata,
la donna finalmente restituita alla Grazia,
la creatura com’è uscita da Dio
nell’attimo del suo originario splendore,
ineffabilmente intatta,
perché sei la madre di Gesù Cristo,
che è la verità tra le tue braccia,
la sola speranza e l’unico frutto.
Perché sei la donna ,
l’Eden dell’antica tenerezza dimenticata,
il cui sguardo trova subito il cuore
e fa sgorgare le lacrime accumulate.
Perché mi hai salvato…
Nel momento in cui tutto crollava sei intervenuta..

Perché è mezzogiorno,
perché siamo in questo giorno,
perché sei qui per sempre,
semplicemente perché tu sei, Maria,
semplicemente perché tu esisti,
Madre di Gesù Cristo, sii ringraziata.
Amen
(Paul Claudel) 

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